VERONA - «La mia assistita si professa estranea ai fatti» è la dichiarazione del difensore dell’infermiera veronese Federica Vecchini, la donna arrestata con l'accusa di aver somministrato senza ricetta della morfina a un neonato, provocandogli un'overdose. L’avvocato Massimo Martini spiega: «Ha praticato un intervento salvifico del bambino sulla base della sintomatologia che presentava in quel momento, perché è un’infermiera esperta e specializzata in situazioni critiche».
I sospetti si sarebbero concentrati su di lei, perché ha capito subito come intervenire per salvare il neonato, mentre in realtà - sostiene la difesa - avrebbe semplicemente fatto bene il suo lavoro, riconoscendo il problema all’origine. È questa la posizione dell’infermiera, che oggi si ritroverà faccia a faccia con il giudice per le indagini preliminari Livia Magri.
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