PORDENONE - Si è spento il ‘’maestro’’ Gianfranco Chessa. Maestro nella vita come nello sport. Da tempo stava combattendo contro un tumore. Era fiducioso, quasi certo che avrebbe superato quel momento. Ma nell’ultimo periodo le cure non stavano più rispondendo adeguatamente e così la malattia ha preso il sopravvento. Ricoverato all’ospedale di Pordenone per un sospetto blocco intestinale.
Nonostante tutto non aveva perso la voglia di allenare. Anche dopo quello ‘’schiaffone’’ ricevuto da Fidal e Coni, finite le Olimpiadi di Rio de Janeiro, che segnò la fine del suo rapporto con Alessia Trost. Un legame, quello con la 24enne ‘’fiamma gialla’’ di Torre, che sembrava inscindibile. Invece, a sue spese, Chessa ha imparato che tutto nella vita ha un inizio come una fine. Originario della Sardegna ma trapiantato a Genova, aveva cominciato la carriera da tecnico nel 1971. A Pordenone era approdato nel 1984.
Servizi sul Gazzettino del 30 luglio
Ultimo aggiornamento: 19:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nonostante tutto non aveva perso la voglia di allenare. Anche dopo quello ‘’schiaffone’’ ricevuto da Fidal e Coni, finite le Olimpiadi di Rio de Janeiro, che segnò la fine del suo rapporto con Alessia Trost. Un legame, quello con la 24enne ‘’fiamma gialla’’ di Torre, che sembrava inscindibile. Invece, a sue spese, Chessa ha imparato che tutto nella vita ha un inizio come una fine. Originario della Sardegna ma trapiantato a Genova, aveva cominciato la carriera da tecnico nel 1971. A Pordenone era approdato nel 1984.
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