Danni dal "sistema Mose", sequestro di beni per 22 milioni a Mazzacurati

Mercoledì 12 Luglio 2017
Giovanni Mazzacurati
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VENEZIA - Pesante richiesta di risarcimento danni della Corte dei Conti sul caso Mose. Per il danno erariale la procura della magistratura contabile Conti ha chiesto all' ex presidente del Consorzio Venezia Nuova,  Giovanni Mazzacurati, ora negli Usa, la cifra record di 21 milioni di euro di risarcimento.

Dopo il patteggiamento di 33 imputati, due condanne e in attesa della sentenza di primo grado nei confronti delle altre 8 persone coinvolte nell’indagine, la  Corte dei Conti aveva da tempo avviato le istruttorie per l’accertamento delle responsabilità per danno erariale connesse alla corruzione. I finanzieri hanno eseguito accertamenti per ricostruire le disponibilità patrimoniali degli indagati e specifiche attività investigative che hanno permesso di individuare nuovi profili di responsabilità. Le indagini hanno consentito complessivamente di segnalare alla Procura della Corte 8 responsabili di danni erariali per 37,6 milioni di euro, di cui 4 già condannati in primo grado dalla magistratura contabile. Sono stati accertati danni da disservizio, connessi all’attività svolta dal pubblico ufficiale per scopi illeciti, invece che per finalità istituzionali, e, nei casi di condanna, anche all’immagine. La Finanza di Venezia ha approfondito i profili di responsabilità contabile connessi al sistema, gestito da Giovanni Mazzacurati, di «dazioni illecite» erogate per vari anni dal Consorzio Venezia Nuova e dalle imprese che ne facevano parte, a funzionari pubblici, le cui provviste venivano costituite con l’utilizzo di fatture false emesse da società consorziate per prestazioni e opere mai eseguite.

In giugno le Fiamme gialle di Venezia hanno depositato nella locale Procura della Corte dei Conti una notizia di danno erariale per 21,7 milioni di euro nei confronti di Giovanni Mazzacurati e del Consorzio Venezia Nuova corrispondente all’ammontare delle tangenti incassate dai pubblici ufficiali condannati nell’ambito dell’indagine sulla costruzione del Mose. Sulla base degli accertamenti svolti, il presidente della sezione giurisdizionale per il Veneto della Corte dei Conti – accogliendo integralmente la proposta formulata dalla procura regionale – ha emesso apposito decreto di sequestro conservativo per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro nei confronti di Mazzacurati e di un altro funzionario pubblico.

L’ex governatore Giancarlo Galan è stato condannato a pagare alla Regione Veneto 5.808.477. La procura della Corte dei Conti aveva infatti citato a giudizio anche l’ex assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, coinvolto nella maxi-inchiesta Mose, contestandogli un danno erariale di poco inferiore a Galan: 5.742.807 euro e 55 centesimi.

 

Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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