Con una lettera inviata a senatori e deputati del Pd, ai componenti dem del governo e al segretario del Pd Matteo Renz, il governatore pugliese Michele Emiliano apre un nuovo fronte di polemica dentro il Pd.
A finire nel mirino di Emiliano è il decreto sulle banche venete che "tradisce i risparmiatori, abbandonando completamente al loro destino centinaia di migliaia di piccoli azionisti e di obbligazionisti subordinati e comporta per lo Stato un onere spaventoso e, nella sostanza, in larga parte non recuperabile".
"Io credo - aggiunge Emiliano - che il Partito democratico abbia la responsabilità di chiedere al ministro dell'Economia, Piercarlo Padoan di spiegare le ragioni che hanno condotto il governo Gentiloni a presentare senza alcun confronto preventivo il decreto legge al Parlamento con una sorta di ricatto implicito: 'approvarlo così oppure salta tutto'. Questo è inaccettabile e la responsabilità non è certo di Banca Intesa trascinata dal ministero dell'Economia, fuori tempo massimo in questa condizione".
"Sarebbe opportuno capire dal ministro dell'Economia e dal Governo nel suo insieme - insiste Emiliano - se e come si sono confrontati con l'intero sistema delle banche italiane facente capo ad Abi, quale interlocuzione c'è stata con le autorità indipendenti a partire da Bankitalia fino alla stessa BCE e quali sono state le risposte formali e ufficiali avute dalla Commissione Europea in questi mesi".
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