UDINE - Sono partiti oggi, 2 maggio, i primi richiami per i settemila bambini che in Friuli dovranno ripetere le dosi di vaccino. Il caso era esploso in seguito alle verifiche avvenute incrociando la presenza dell'assistente sanitaria Emanuela Petrillo a Codroipo e l'assenza degli anticorpi in alcuni bimbi. La donna è sospettata di aver volontariamente omesso di effettuare vaccinazioni.
Tra oggi e domani saranno richiamati i primi bambini che hanno già eseguito i test. Il sistema entrerà a regime da giovedì con centinaia di vaccinazioni al giorno. L'azienda sanitaria - secondo quanto riferito dal direttore generale dell'Aas 3 Pier Paolo Benetollo - conta di somministrare alcune migliaia di vaccini entro maggio. Sarà l'azienda a ricontattare personalmente tutti i bambini che necessiteranno di un richiamo. «Rifaremo tutte le dosi dubbie eseguite nei giorni in cui l'assistente sanitaria era in servizio», spiega Benetollo. I richiami vaccinali saranno eseguiti all'interno di specifici ambulatori attrezzati negli ambienti del distretto sanitario di Codroipo, dedicati esclusivamente a fronteggiare questa situazione.
La Procura della Repubblica di Udine ha delegato i primi atti di indagine ai Carabinieri del Nas nell'ambito dell'inchiesta aperta per le ipotesi di omissione d'atti d'ufficio e falsità in certificazioni a seguito del caso delle «finte» vaccinazioni che sarebbero state somministrate ad alcuni bambini nel distretto sanitario di Codroipo, dove ha lavorato l'assistente sanitaria trevigiana al centro dei sospetti. Il fascicolo è tuttora a carico di ignoti e non vi sono persone iscritte nel registro degli indagati. «È chiaro che si pone il problema di acquisire elementi utilizzabili processualmente e preservare le possibili prove evitando che scompaiano a seguito della nuova vaccinazione», ha affermato oggi il Procuratore di Udine Antonio De Nicolo, ribadendo l'intento di «non interferire con l'attività sanitaria».
Vaccini: al via il richiamo per 7000 bambini in tutta la Regione
Martedì 2 Maggio 2017Il primo passo dell'indagine sarà un'acquisizione documentale per «far risalire eventuali responsabilità soggettive nominative - ha spiegato De Nicolo - L'individuazione non sarà immediata. L'indagine non sarà né facile né breve». L'inchiesta dovrà accertare «se e quali persone, nominativamente, non sono state vaccinate; se la mancata risposta è dovuta a un'assenza di vaccinazione e non ad altri fattori; chi, nell'équipe, non ha fatto i vaccini».