Stuprata dal padre a undici anni, ma il 40enne nega: «Tutto inventato»

Sabato 22 Aprile 2017 di Giuliano Pavan
Stuprata dal padre a undici anni, ma il 40enne nega: «Tutto inventato»
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PORDENONE - Ha atteso che la moglie uscisse di casa, è entrato nella camera della figlia di 11 anni e, dopo averla sbattuta sul letto e spogliata, ha abusato di lei. Un rapporto sessuale completo che ha violato per sempre l'intimità della giovane vittima e che è costato l'arresto, a fine febbraio, a un 40enne residente in un Comune dell'hinterland di Pordenone.

Un singolo episodio taciuto per anni e venuto a galla qualche settimana fa quando la ragazzina, oggi 15enne, temeva di doversi trasferire fuori regione per questioni legate all'attività lavorativa del padre, abbandonando fidanzato, amiche e amici i quali, pur non sapendo nulla, le avevano permesso di sopportare e cercare di superare quanto accaduto quella maledetta sera di quattro anni fa. La vicenda, delicatissima, è finita sul tavolo del sostituto procuratore Federico Facchin il quale, dopo aver aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata su minore, ha ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 40enne, emessa per il pericolo di fuga dell'indagato. Ieri mattina, di fronte al gip Piera Binotto, nel corso di un incidente probatorio la giovane ha ricostruito quegli attimi terribili confermando quanto messo nero su bianco nella denuncia presentata agli uomini della questura di Pordenone.

L'uomo, difeso dall'avvocato Alessandra Nava, respinge però ogni accusa sostenendo di non aver mai nemmeno sfiorato la figlia e dicendosi pronto a dimostrarlo in aula. Di certo c'è che, durante l'audizione in ambiente protetto, la 15enne non sarebbe mai caduta in contraddizione, descrivendo nel dettaglio gli abusi che avrebbe subìto. Era la primavera inoltrata del 2013 quando la cameretta della presunta vittima da rifugio sicuro si sarebbe trasformata nella stanza degli orrori. Secondo la ricostruzione della giovane, dopo che la madre era uscita di casa il padre avrebbe aperto la porta della camera. Pensava volesse darle la buonanotte e invece le si sarebbe avventato contro. Lei, terrorizzata, non sarebbe riuscita a gridare o a opporsi, e nemmeno a frenare gli istinti del genitore che si sarebbe così sfogato sul corpo della figlia. Per vergogna, o magari semplicemente per paura di non essere creduta, la ragazzina aveva scelto di non dire nulla, sperando che il tempo le avrebbe permesso di dimenticare quella serata da incubo. Per quattro anni ha custodito il segreto ma, quando ha avuto il timore di doversi trasferire fuori regione lasciando fidanzato e amici a causa del lavoro di quel padre che si sarebbe trasformato in orco, non ha più retto. Prima si è confidata con le amiche a scuola, poi con una docente che ha informato il dirigente scolastico. È proprio dalla scuola che è partita la chiamata alle autorità, facendo scattare la denuncia che ha portato all'arresto del 40enne il quale si dichiara innocente e da quasi due mesi si trova rinchiuso nel carcere di Pordenone dopo essere stato prelevato dalla propria abitazione dagli uomini della questura.
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Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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