19 Aprile 1987: i cattolici di tutto il mondo festeggiano la Pasqua, il Napoli di Maradona si appresta a conquistare uno storico scudetto e, negli Stati Uniti, i telespettatori fanno la conoscenza della famiglia Simpson. Sì, proprio loro: Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie, che, in una domenica di esattamente trent’anni fa, dalla fervida mente di Matt Groeing, il loro geniale ideatore, fecero capolino nei piccoli schermi americani.
L’inizio di tutto fu Good Night, puntata d’esordio di appena un minuto mandata in onda durante il Tracey Ulmann Show, il talk che fino al dicembre 1989, quando, sotto forma di episodi di mezz’ora, il cartoon venne trasmesso dalla Fox in prima serata, ospitò nei suoi intermezzi pubblicitari le peripezie in formato corto di Homer & co.
Da allora, con tre decenni e ben 638 avventure alle spalle, di strada la famiglia Simpson ne ha fatta veramente tanta, una strada percorsa sempre all’insegna dell’irriverenza che, fatalmente, ha lasciato un solco rivoluzionario nella storia della televisione mondiale: nessuno prima di questi simpatici, buffi e impertinenti omini gialli, d’altronde, era riuscito a mettere alla berlina l’american way of live in modo così efficace e, insieme, corrosivo.
Un po’ Fantozzi, un po’ Monthy Python, i Simpson, che nel 2002 la rivista Guide Tv classificò all’ottavo posto tra i migliori cinquanta spettacoli televisivi di tutti i tempi, miglior posizione tra le serie animate, sono stati lo specchio iperbolico ma comunque fedele delle contraddizioni dell’americano medio, fungendo da modello per tantissimi show successivi tra scandali, predizioni (famigerata quella sull’elezione a Presidente di Donald Trump) e risate.
Dopo il loro avvento, insomma, nulla nel piccolo schermo è stato davvero più come un tempo, tanto che la ricorrenza del trentesimo compleanno viene e verrà festeggiata con gioia ed emozione un po’ dappertutto.