TREVISO - Quote di società, viaggi, opere d'arte. La Procura di Roma nell'indagine su Veneto Banca ha passato al setaccio non solo i conti correnti personali dell'ex amministratore delegato Vincenzo Consoli, ma anche quelli della moglie Maria Rita Savastano. Per i pm, infatti, lo stesso Consoli, oltre ad uno cointestato, si serviva spesso del conto della consorte. Ma soprattutto vi sarebbero operazioni poco chiare. Ad esempio, un bonifico per l'acquisto nel 2009 di una casa al mare nella baia di Chia, in Sardegna: 2 milioni 580 mila euro versati alla società I Cedri del Libano, a cui se ne aggiungono altri 860mila a favore della Fimco spa, nuova denominazione della stessa ditta. A non convincere i magistrati, però, è il fatto che l'amministratore unico della società, nei due anni successivi, esegua a sua volta versamenti alla signora Consoli per oltre due milioni di euro. Ma all'attenzione della Procura ci sarebbero anche vari altri movimenti, che sarebbero stati effettuati da Consoli e dalla moglie. «Dalle carte processuali - afferma una nota dell'associazione, che ieri ha promosso un incontro pubblico a Montebelluna - emergono gravissimi coinvolgimenti di noti commercialisti, avvocati, industriali, politici e personaggi famosi del Veneto e d'Italia, che hanno causato la cancellazione di oltre 20 miliardi di risparmi a 205 mila famiglie»...
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