È partito il corteo con il quale Libera celebra a Locri la XXII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. In testa al corteo ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest'anno: «Luoghi di speranza, testimoni di bellezza». Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.
«Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell'ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare», ha commentato don Luigi Ciotti dopo le scritte offensive comparse ieri a Locri. «Ci vuole una rivoluzione culturale, etica e sociale - ha detto don Ciotti - che ancora manca nel nostro Paese perché non è possibile che da secoli ancora parliamo di mafia».
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