TREVISO - Lo hanno ritrovato riverso nel fossato, il volto parzialmente sommerso dall'acqua, morto ormai da diverse ore. Nessuno si era accorto prima di quel corpo, notato per caso nel canale che costeggia viale Felissent, di fronte all'ingresso di villa Margherita, da una ragazza che si era fermata al semaforo con la sua bicicletta. Erano le 8 del mattino. Nessun documento, nessun indizio per ricostruirne un'identità certa, almeno inizialmente, se non una modica quantità di metadone trovato in tasca. Ma è da qui che sono partite le indagini della polizia per dare un nome e un volto a quell'uomo: era Stefano Toninato, 52enne nato a Recoaro Terme, nel Vicentino, ma da anni residente a Treviso, in via Ghirlanda, con l'anziana madre e la sorella. Un passato difficile il suo, fatto di qualche piccolo precedente ma soprattutto di problemi conclamati legati all'abuso di sostanze stupefacenti. La causa del decesso di Toninato rimane però ancora un giallo. Il sostituto procuratore Giulio Caprarola, affidate le indagini alla Squadra mobile, ha aperto un fascicolo per omicidio e ha già disposto l'esame autoptico, che dovrà chiarire la causa esatta del decesso del 52enne...
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