Dalla Marca al Perù, la famiglia in bicicletta attraversa il Sud America

Domenica 12 Marzo 2017 di Mauro Favaro
La famiglia Grava
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REVINE - Sono passati esattamente un anno e due mesi dalle prime pedalate in Patagonia. Sebastien Bellet Grava e Alberta Spinazzè, assieme alle loro figlie Anna e Angela di 6 e 7 anni, hanno ormai risalito buona parte del Sud America macinando oltre 11 mila chilometri. Si sono messi alle spalle il lago Titicaca. E proprio ieri sono entrati in Perù.
Accompagnati da Pachi, un coniglietto boliviano regalato loro da una famiglia contadina. Hanno percorso oltre metà dell'itinerario del progetto BioCycling 2016, studiato per andare alla scoperta di altre culture, scambiando, condividendo e approfondendo i temi sulla sostenibilità ambientale e il basso impatto ecologico. Sono partiti dalla Terra del Fuoco argentina, hanno proseguito attraverso le Ande e ora puntano a Cartagena, in Colombia, per toccare il mar dei Caraibi.
«Siamo un po' in ritardo sulla tabella di marcia iniziale spiegano i due, lui 33enne impiegato in EcorNaturaSì e lei 28enne laureata in cooperazione allo sviluppo ma abbiamo deciso di privilegiare la qualità delle esperienze rispetto alla quantità di chilometri». In sella alle loro speciali biciclette, che cariche arrivano a pesare 120 e 280 chili, hanno attraversato tre nazioni, fatto tappa in 35 aziende biologiche e realtà del commercio equosolidale, visitato undici parchi nazionali e otto scuole. Non sono mancati momenti di difficoltà: una spina di 3,5 centimetri conficcata nella gamba di Sebastien, la rottura del manubrio lungo la Carretera Austral, la tendinite di Alberta e qualche giorno di febbre delle piccole. Ma sono stati superati. Le uscite per mantenere l'intera famiglia si sono aggirate dai 500 agli 800 euro al mese, a seconda del paese attraversato. Abbiamo lavorato nelle aziende agricole – raccontano – e per arrotondare abbiamo fatto delle bancarelle vendendo cartoline con le foto del viaggio e lavoretti artigianali confezionati dalle bambine secondo le tecniche che hanno imparato dagli artigiani incontrati nel viaggio».
Di pari passo, va avanti la formazione di Anna e Angela attraverso il Roadschooling. In accordo con l’istituto comprensivo di Follina e Tarzo, in questo periodo sono direttamente i genitori a far loro scuola. Oltre allo spagnolo, che ormai non ha più segreti, il programma è stato studiato nei minimi dettagli. Con tanto di collegamenti via internet con i compagni in Italia.
I primi interventi dalla Terra del Fuoco li abbiamo fatti collegandoci in diretta Skype con i bambini dell’elementare di Revine Lago – spiegano Sebastien e Alberta – e nei mesi successivi Angela e Anna sono state le protagoniste di video girati direttamente nel luogo in cui venivamo a conoscenza di informazioni interessanti da trasmettere ai coetanei, rendendo così più dinamica e divertente la comunicazione».
A scuola seguono costantemente i loro spostamenti. Ogni mese la loro posizione viene indicata su una grande carta geografica appesa in atrio. 
 

 

Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 11:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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