PORDENONE - Sono 400 i risparmiatori pordenonesi traditi dalle banche venete che si sono rivolti agli sportelli della Federconsumatori provinciale per cercare di salvare il frutto dei loro sacrifici. Risparmi investiti in azioni non quotate in borsa, spesso a loro insaputa o sottoscritte al solo fine di ottenere un prestito o un mutuo, il cui valore è letteralmente crollato. «I due istituti di credito, la Banca popolare di Vicenza e la Veneto banca, che si stanno avviando verso la fusione - spiega Gianfranco Tamburini, presidente provinciale dell'associazione che tutela i consumatori - ora stanno facendo pressione sui soci risparmiatori per ottenere, al fine dell'unione, almeno l'80% dei consensi alla svalutazione dei titoli, diventati praticamente carta straccia, e alla rinuncia a intraprendere una causa legale.
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