L'emorragia non si è arrestata neppure nel 2016: tra gennaio e settembre dell'anno scorso il commercio veneto ha perso ancora quasi duemila imprese. A cui se ne devono aggiungere altre 1.500 tra pubblici esercizi e attività dei servizi. Il focus sul Veneto dell'Ufficio studi di Confcommercio nazionale fotografa un settore terziario tuttora nella morsa della crisi. Come e più di altri comparti. Lo conferma, ad esempio, l'andamento del valore aggiunto: tra 2008 e 2014 industria e costruzioni hanno sofferto di più, con una diminuzione media annua del 2,7%, a fronte di un calo dell'1,1 dell'aggregato commercio, alloggio, ristorazione e trasporti (l'agricoltura, invece, è rimasta stabile). Nel 2015, però, il primo segmento produttivo ha conosciuto un'inversione di tendenza, recuperando l'1,7%, mentre in negozi e affini perdura il segno meno per 1,1 punti. Dato, per giunta, opposto rispetto all'aumento (dello 0,7) su scala italiana...
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