Thailandia, strappano la bandiera italiani: arrestati e obbligati a chiedere scusa in un video

Lunedì 9 Gennaio 2017 di Mauro Evangelisti
Thailandia, strappano la bandiera italiani: arrestati e obbligati a chiedere scusa in un video
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Due turisti italiani altoatesini di 18 e 20 anni, sono stati fermati dalla polizia thailandese per avere strappato delle bandiere nazionali, un gesto considerato estremamente offensivo e inaccettabile non solo dalla legge (come dal resto anche in Italia), ma anche dalla cultura locale.

Contro di loro ora si è scatenata su Facebook una campagna di sdegno e odio. Arrestati nella guest house dove alloggiavano, sono accusati di avere oltraggiato la bandiera thailandese.  Rischiano fino a due anni di carcere, l'ambasciata italiana sta seguendo il caso. Già domani il giudice dovrebbe pronunciarsi sulla vicenda.  Il ragazzo più giovane si chiama Ian Gerstgrasser, l'amico Tobias Gamper. Prima dei fatti, avevano avuto dei problemi in un pub ed era già intervenuta la polizia, i ragazzi avevano denunciato di essere stati maltrattati dai gestori.  Tutto è successo a Krabi, una delle località preferite dal turismo internazionale. Il video dei due ragazzi che strappano le bandiere è stato diffuso su Facebook e YouTube, visto da centinaia di migliaia di thailandesi che hanno postato  commenti  durissimi nei confronti dei due ragazzi italiani.

La polizia di Krabi, dopo il fermo, ha consentito ai due ragazzi di girare un video in cui chiedono scusa, spiegano che nel loro Paese - l'Italia - «la bandiera non è così importante». Aggiungono (anche se in realtà parla solo uno dei due ragazzi): «Eravamo molto, molto ubriachi. Amiamo la Thailandia, amiamo i thailandesi, ma non conoscevano la legge. Vogliamo chiedere scusa». Scuse non accettate in rete, visto che il video ha avuto 170 mila visualizzazioni, oltre duemila commenti e tutti molto offensivi, non disponibili al perdono. Si legge in un commento (uno dei pochi che possono essere riportati, precisa il sito Bangkok Coconuts): «Come vi è venuto in mente di avere un comportamento del genere? La bandiera è il simbolo della Thailandia e del popolo thailandese, persone come voi non sono benvenute». Va ricordato che il reato di vilipendio alla bandiera è previsto anche in Italia.

Tutto è successo alle 3.30 del mattino di sabato: i due ragazzi - Tobia e Ian, entrambi dell'Alto Adige -  percorrono un marciapiede di Krabi diretti all'hotel, sono visibilmente ubriachi, vedono alcune bandiere appese su un muro. Uno dei ragazzi ne strappa una, l'altro lo imita e le getta a terra tutte. Per loro è solo (ma non è una scusante) un atto vandalico, non un insulto alla Thailandia,  visto che rovesciano anche un vaso. La strada è buia e deserta e pensano che nessuno li stia vedendo. Ma alcune telecamere di sorveglianza riprendono tutto. Il video viene pubblicato su Facebook da un utente, Anake Saranath, che con una buona dose di enfasi definisce i due farang (stranieri occidentali) «animali» e invita gli altri utenti a rintracciarli. Si scatenano i commenti scandalizzati, offesi e irritati di chi vede il video: va anche ricordato che la Thailandia sta vivendo un periodo di lutto per la morte del re sul trono dal 1946. Interviene la polizia, rintraccia e arresta i ragazzi che ora rischiano prigione (in linea teorica fino a due anni) e multa (probabilmente sarà questa la sanzione finale). Va detto che Ian, nella sua pagina Facebook, prima di essere arrestato, aveva raccontato un episodio accaduto a Krabi, forse all'origine della loro rabbia.  Spiega che al pub Number One prima avevano dovuto pagare più del dovuto; poi «dopo mezz'ora siamo stati cacciati via solo perché il mio amico stava ballando con una ragazza. Ci hanno colpito senza spiegarci il perché. Abbiamo chiamato la polizia, che è arrivata. E cosa hanno fatto?  Non ci hanno neppure parlato e ci hanno portato alla stazione di polizia».

La Thailandia è un paese molto tollerante, ma vi sono alcuni simboli che, come per la verita in molti altri paesi, non si possono in alcun modo toccare ed è bene saperlo prima di organizzare un viaggio: il re e la bandiera.

Per lesa maestà, ad esempio, si rischiano molti anni di galera. Al cinema, prima di ogni film, viene proiettato un video con l'inno della monarchia, non alzarsi in segno di rispetto viene considerato inaccettabile anche per un turista straniero. 

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 12:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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