Mps, intervento necessario ma a tempo (quasi) scaduto

Venerdì 30 Dicembre 2016
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Caro direttore,
era facile immaginare che, passato il consueto black out mediatico del Natale, le polemiche sulle modalità decise dal Governo per il salvataggio di Mps sarebbero montate. Ma come si può ragionevolmente immaginare di poter trattare diversamente risparmiatori con le stesse tipologie di perdite? Ma come si può pensare che ad Ancona, Arezzo, Chieti e Ferrara si possa ristorare con l'80% una ristretta platea di investitori, mentre per Siena si è scelta la via del 100% a tutti, senza alcun distinguo? La parità di trattamento dei cittadini-investitori è condizione irrinunciabile, a maggior ragione quando a pagare il conto sono chiamati anche coloro, i contribuenti, che a tavola non si sono seduti affatto. Se la Ue consentirà a Roma di mantenere la linea, agli obbligazionisti junior di Popolare Vicenza e Veneto Banca non resta che sperare in un salvataggio simile a quello di Mps. 


Umberto Baldo
Abano Terme


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Caro lettore,
l'intervento dello Stato per salvare Mps è stata una scelta necessaria a difesa non solo dei correntisti e azionisti della banca senese ma dell'intero sistema creditizio nazionale e quindi dell'economia italiana. E non è affatto da escludere che dopo Mps lo Stato entri anche in altre banche per garantirne la ricapitalizzazione ed evitarne il fallimento. Ciò che è però inaccettabile è il ritardo (colpevole) con cui si è arrivati a questa decisione. Si è inseguita per mesi una fantomatica soluzione di mercato quando da molti segnali appariva chiaro che, in un clima come quello attuale, nessun privato né in Italia né all'estero si sarebbe mai fatto carico di un impegno così gravoso e carico di rischi. Nonostante anche nel governo ci fosse chi affermava che Mps era di fatto risanata, la realtà dei conti era completamente diversa. Si sono così persi mesi preziosi e nel frattempo la banca si è ulteriormente impoverita perché migliaia di clienti se ne sono andati. In un tutto questo c'è stato anche un cambio al vertice (presidente e amministratore delegato) le cui ragioni e utilità restano tutte ancora da chiarire. Davvero una pessima storia. 
Ultimo aggiornamento: 14:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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