Anis, lo stragista cresciuto in Italia: dallo sbarco a Lampedusa alla strage del mercatino di Berlino

Giovedì 22 Dicembre 2016 di Sara Menafra
Anis, lo stragista cresciuto in Italia: dallo sbarco a Lampedusa alla strage del mercatino di Berlino
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Una testa calda, che ha dato problemi fin dal primo momento in cui è arrivato in Italia e che nel nostro paese ha passato quasi quattro anni in carcere per violenza e incendio. Anis Amri, 24 anni è il ricercato in tutta Europa che, secondo le autorità tedesche, sarebbe il responsabile dell'attentato di lunedì sera ai mercatini di Natale di Berlino. Ma il suo primo ingresso, il documento che lo lega al nostro continente, proviene dall'Italia.

I carabinieri del Ros hanno mandato al procuratore aggiunto Francesco Caporale e al pm Francesco Scavo di Roma, che hanno aperto un fascicolo, una stringata informativa in cui ricostruiscono il suo percorso nel nostro Paese. A partire dal documento trovato nel tir lanciato sui turisti del mercatino di Natale: un foglio di via, ovvero un decreto di espulsione, emesso dalla prefettura di Catania nel gennaio 2015 ma non eseguito perché la Tunisia ha rifiutato di cooperare. Il documento è intestato a Anis Bin Mustafa Bin Othman, nato il 22 dicembre 1992 nella città di Oueslatia del governatorato di Qayrawan, in Tunisia, ed è sulla base di quel solo documento, quindi senza impronte digitali a riscontro, che è stato spiccato il mandato di cattura internazionale.

LA RIVOLTA A LAMPEDUSA
Gli investigatori che hanno verificato il profilo di Anis, però, non hanno dubbi: «Carattere e atteggiamento disegnano l'identikit perfetto per l'attentatore di Berlino». Poco più che maggiorenne, ma inizialmente identificato come minorenne, Anis Amri sbarca a Lampedusa nel febbraio 2011 e si mostra subito per il carattere irruento. C'è anche Anis in prima fila, infatti, nel corso della violenta rivolta del Cie di Lampedusa che a settembre del 2011 vede protagonisti centinaia di migranti molti dei quali minorenni. Quando la protesta si placa è accusato di violenza privata e incendio (il fumo del fuoco appiccato al Cie era talmente alto, dissero allora i residenti, da raggiungere il centro abitato dell'isola). Viene arrestato e finisce prima al carcere dell'Ucciardone di Palermo e quindi a Catania.

Anche nel corso della detenzione nelle due carceri siciliane partecipa a rivolte e forme di protesta tanto che alla fine la condanna complessiva per violenza e incendio è a quattro anni di detenzione che sconta solo in parte. Viene spostato nuovamente nel Cie, ancora a Catania, dove riceve il documento di espulsione verso la Tunisia.
Qui però il meccanismo si ferma. Come avviene spesso, per vari motivi, la Tunisia rifiuta l'identificazione del giovane, indispensabile per rimpatriarlo. Anis Amri, col decreto di espulsione in tasca, fa perdere le proprie tracce. Molto probabilmente è in questo momento che passa il confine con la Germania. Il padre, intervistato dalla radio tunisina, dice che nel frattempo è stato condannato in contumacia per rapina a mano armata.
 
LA RADICALIZZAZIONE
Dall'altro lato delle Alpi, Amri avvia la propria radicalizzazione. Secondo le autorità tedesche, si sarebbe mosso tra il Land del Nord Reno Westfalia e Berlino. Proprio nella capitale tedesca si sarebbe affiliato ad un noto imam che lo avrebbe affiancato nel percorso di radicalizzazione. Anche se è possibile che alcune idee possa averle intercettate proprio nel carcere dell'Ucciardone a Palermo, secondo l'Osservatorio sulla radicalizzazione del Viminale, uno dei luoghi dove si sono registrati casi di proselitismo. C'è però un'altra traccia che, più recentemente, collega Anis Amri all'Italia ed è del luglio scorso: quando le autorità tedesche lo fermano nel Nord Reno Westfalia per un controllo, lui mostra un permesso di soggiorno italiano, rivelatosi falso. Un elemento che fa riflettere: l'anno scorso, un'inchiesta del Ros ha identificato a Bari uno dei luoghi di fabbricazione e smistamento di documenti falsi usato anche dai foreign fighters.

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Ultimo aggiornamento: 17:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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