PORDENONE - Un profilo Facebook che doveva restare segreto e una ragazza angosciata fino al punto di pensare al suicidio perché temeva di aver istigato il fidanzato Giosuè Ruotolo a uccidere. In Corte d'assise a Udine sfilano le amiche Mariarosaria Patrone. Con le loro testimonianze i pm cominciano a imbastire la tela che rivelerà il presunto movente dell'omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone: una vendetta dopo che Trifone picchiò Ruotolo per i messaggi velenosi inviati alla sua convivente sulla chat di Facebook.
Ruotolo ha dovuto ascoltare dei tradimenti della fidanzata, delle confidenze che faceva alle amiche sulla loro vita sentimentale e perfino sulla loro intesa sessuale. Tutte e tre le testimoni hanno detto che l'amicizia con Mariarosaria si è rotta dopo le dichiarazioni rese agli inquirenti. Raccontarono di essere state contattate dalla fidanzata di Ruotolo. L'ordine - con tanto di pizzini - era di non dire nulla né sul profilo Facebook Anonimo Anonimo creato per avvertire Teresa dei tradimenti di Trifone, né dello stato di agitazione di Mariarosaria...
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