I primi maccheroni così come noi li conosciamo si affacciano nel XIII secolo: con una introduzione così dotta e piacevole - sulla quale torneremo per raccontarci sulla pasta aneddoti e storia sintetizzati in una ricerca dotta e piacevole raccolta da Michela Knezevitch Majneri per la Delegazione di Venezia dell’Accademia Italiana della Cucina - la serata degli auguri dell’Accademia introdotta dalla Presidente, Rosa Maria Lo Torto , si è svolta in una location gastronomica ambita: da “Fiore”. Nel micro-tempio del lusso vero per la ristorazione, i segreti di Mara sono arrivati in tavola con il crostino di branzino sulle puntarelle, brodetto di pesce in sfoglia di pane, maccheroni veneziani (quelli inventati nel XIII ° secolo) con ragù di coniglio e tartufo nero, l’immancabile anatra all’arancia con purè di carote viola, il sorbetto di cachi e agrumi con cialda croccante e millefoglie di panettone con crema di mascarpone e mostarda.
Venezia sta salutando l’arrivo del Natale con incontri gastronomici che riportano all’eleganza un tempo “di casa” in una Venezia che ha cambiato volto. Metti ad esempio una sera a cena con il Soroptimist nella casa accogliente di Maschietto Morelli di Popolo Ticineto .
E se andiamo oltre le serate eleganti in casa passiamo alla festa massima dove abitano l’allegria vera, il senso del divertimento sano e colorato, quello spirito che a Venezia fece nascere il Carnevale: siamo al Metropole dove come ogni anno la festa di auguri per il Natale ha toccato la punta più alta .
Ad accogliere gli ospiti del dinner party , con la regia ormai esperta di Gloria Beggiato - imprenditrice di razza con qualità che le corrono nel DNA - il “portiere” in tabarro nero e cilindro che indirizzava gli invitati verso le sale imbandite con ogni ben di Dio mentre camminando (a fatica tra i 300 ospiti , con una lista di quasi altrettanti rimasti esclusi) incrociavi qualche mimo sui trampoli intento ad addentare un crostino come un ospite qualunque, o in un angolo potevi ascoltare il trio “Ladyvette” (una specie di Trio Lescano degli anni Quaranta in versione pop) esibirsi con mossette stile swing di metà Novecento , abbigliate come Babbi Natale supersexy rosso fuoco , o potevi intrattenerti con Fantastichini o Finazzer Flory. Video in non stop, musica quiet o sparata, e in altro punto cardinale del bell’ albergo veneziano le note più attuali per una voce di sax piena di nostalgia. E ricchissimo buffet aperto fino a notte alta quando le danze si sono chiuse con gli auguri per un felice 2017.
Non solo divertimento comunque per Gloria Beggiato che con questa serata ha raccolto 15 mila euro a favore della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica voluta da Marta Marzotto. C’erano la figlia di Marta, Diamante, i nipoti, ma soprattutto c’era lo spirito festoso di Marta, grande amica di Gloria , che con lei ha ideato a suo tempo queste specialissime feste che portano al Metropole la crème veneziana e non solo. E un pensiero alla regina delle feste, all’indimenticabile Marta Marzotto che con la sua scomparsa ha lasciato un vuoto non solo nel mondo della mondanità, della moda, della leggerezza ma in quello di un’umanità che Gloria ha voluto ricordare anche in questa occasione.
Ultimo aggiornamento: 22:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi