Parco, stop al piano Berlato: Zaia rifà il piano d'accordo con i Comuni

Martedì 13 Dicembre 2016 di Vettor Maria Corsetti
Parco, stop al piano Berlato: Zaia rifà il piano d'accordo con i Comuni
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VENEZIA - Con uno specifico disegno di legge da presentare entro marzo, sarà la Giunta regionale ad affrontare e risolvere la controversa questione del Parco Colli Euganei. A deciderlo ieri in Consiglio regionale sono stati i cinque capigruppo di maggioranza, compreso Sergio Berlato. Sottoscrivendo un nuovo emendamento, che sostituisce quello presentato dall'esponente di Fratelli d'Italia e delega la squadra del governatore Luca Zaia ad avanzare una sua proposta sulla perimetrazione del Parco Colli. La decisione è stata presa dopo un incontro chiarificatore dei capigruppo e dell'Ufficio di presidenza con una delegazione di associazioni ambientaliste, e a seguito della consegna alla Presidenza del Consiglio regionale di un documento firmato congiuntamente da una ventina di Comuni del territorio, che chiedevano il ritiro senza se e senza ma dell'emendamento Berlato. E dopo una mattinata caratterizzata dalla protesta al di fuori di palazzo Ferro Fini di una trentina di ambientalisti armati di bandiere di Legambiente e della Lipu, che attraverso i portavoce Gianni Sandon (Comitato Colli) e Ilario Simonaggio (dipartimento Ambiente della Cgil) denunciavano l'assurdità di un documento che riduce il parco a una zona strettissima. Facendo rientrare tutto il resto tra le aree limitrofe, a beneficio dei cacciatori e da regolare più tardi. Seguita dalle dichiarazioni rassicuranti dello stesso Berlato, secondo cui non si elimina il Parco Colli ma ci si limita a riclassificare le sue aree. Anche allo scopo di fronteggiare adeguatamente l'emergenza cinghiali, sulla base di un'operazione fortemente richiesta dal territorio e che gode del consenso di associazioni di categoria come Coldiretti e Confagricoltura. E di 6 o 7 associazioni ambientaliste, perché anche a questo livello a esprimere la loro contrarietà sono veramente poche persone. Fino ad allora il capogruppo di Fratelli d'Italia, chiamato in causa dai cartelli dei manifestanti insieme al collega forzista Massimiliano Barison, si era mostrato tutt'altro che intenzionato a tornare sui propri passi. Anzi, aveva dichiarato di non avere alcuna intenzione di ritirare il documento, manifestando la sua disponibilità al massimo per qualche aggiustamento. Salvo sottoscrivere, una volta chiusa la riunione e insieme agli altri esponenti della maggioranza, il documento che demanda alla Giunta regionale l'onere di trovare la quadra. Questa è l'occasione buona per chiudere una questione che si trascina da tempo e merita di essere affrontata a 360 gradi, specie sul problema dei cinghiali ha commentato Barison L'importante è che si giunga alla definizione di un disegno di legge basato sulla concertazione con il territorio, che l'assessore Cristiano Corazzari avvierà con il nuovo anno. C'è dunque tutto il tempo per prendere di petto il nuovo assetto del Parco Colli. Risolvendo entro una precisa data limite tutti gli aspetti ancora aperti, e licenziando una proposta capace di conciliare più necessità e sensibilità
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