Contratti statali, governo e sindacati
pronti a chiudere: sì all'aumento di 85 euro

Mercoledì 30 Novembre 2016
MariannaMadia
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Nuovo incontro tra il ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia e Cgil Cisl e Uil al ministero della Funzione pubblica. Sul tavolo il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici, una platea di circa 3 milioni di lavoratori.

L'esecutivo sta valutando le richieste dei sindacati per modificare il testo e arrivare a un accordo. Tra le questioni aperte su cui bisogna trovare una sintesi ci sono gli aumenti di 85 euro che il governo intende medi e non minimi e il bonus fiscale di 80 euro, in quanto Cgil Cisl Uil non vogliono che l'aumento contrattuale possa far decadere il bonus per lo sforamento del tetto di reddito per chi già ne usufruisce.

Il nodo bonus fiscale degli ottanta euro riguarderebbe 800mila lavoratori (250mila solo nella scuola). Un problema, questo, presente anche per i contratti del settore privato e che nel nuovo contratto dei metalmeccanici è stato risolto con l'introduzione di un welfare contrattuale che agirà in caso di scostamento.

Per quanto riguarda l'aumento di 85 euro proposto dal governo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, si riferirebbe al salario lordo e comunque non potrebbe essere un target minimo perché l'esecutivo punta a impegnarsi su un obiettivo chiaro, ovvero quella di 85 euro di aumento medio e non può essere più alto.

Questa, secondo quanto riferito da fonti presenti all'incontro, sarebbe stata la posizione ribadita dal ministro Madia; i sindacati continuano tuttavia a chiedere modifiche su questo punto.

Fonti sindacali presenti riferiscono inoltre di un pacchetto di 850 milioni di euro che sarebbe previsto per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego nel 2017 dal fondo presente in manovra finanziaria di circa 1,750 miliardi. Previsto uno spacchettamento del fondo che stanzia 850-900 milioni per le forze dell'ordine di cui 480 milioni per la proroga degli 80 euro, 100/170 milioni per le assunzioni e 40 milioni per la Forestale oltre a 250 milioni per il riordino delle carriere. Il protocollo sui contratti pubblici varrà per tutti i comparti pubblici: è quanto sarebbe stato deciso al tavolo, sempre secondo quanto riferiscono fonte sindacali.

Il governo avrebbe quindi accolto la richiesta dei sindacati che chiedevano la modifica delle regole anche per il comparto della scuola. Inoltre, una delle novità presenti nella bozza di intesa in discussione è quella di incentivare le presenze nel pubblico impiego con misure contrattuali. "Le parti, per ciascun livello istituzionale - si legge - e tenendo conto delle specificità di ciascuna amministrazione e dei macro obiettivi da esse fissati per il miglioramento della qualità dei servizi per i cittadini, si impegnano ad individuare, con cadenza annuale, criteri e indicatori al fine di misurare l'efficacia delle prestazioni delle amministrazioni e la loro produttività collettiva con misure contrattuali che incentivino più elevati tassi medi di presenza".

La ministra della P.a, Marianna Madia, avrebbe confermato che gli 85 euro di aumento sono medi e non minimi.
Così sarebbe partito il tavolo a palazzo Vidoni sullo sblocco dei contratti nel pubblico impiego. Al momento resta quindi questa la posizione del governo: infatti nell'ultima bozza presentata ai sindacati si legge ancora di un aumento "non inferiore a 85 euro mensili medi". I sindacati invece continuano a chiedere modifiche sul punto, cercando una formula diversa che ampli i margini dell'incremento, chiedendo modifiche al testo su questo punto.
Ultimo aggiornamento: 15:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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