​I nuovi furti nei market: sono bande
"organizzate" per il tonno e il caffè

Mercoledì 19 Ottobre 2016 di Paola Treppo
I nuovi furti nei market: sono bande "organizzate" per il tonno e il caffè

FRIULI VENEZIA GIULIA - Furti a non finire nei supermercati, da quelli grandi alle botteghe di paese. Ma cosa rubano i ladri dagli scaffali? Un quadro curioso arriva dalla Despar Nordest. «Il furto classico, che non passa mai di moda - spiega la responsabile della comunicazione, in base ai dati del servizio della sicurezza interno - è quello delle lamette da barba e dei liquori. Sono degli “evergreen”, e per i liquori parliamo anche di bottiglie di discreto prezzo, tra cui può rientrare, per fare un esempio, la bottiglia di champagne, anche se non si tratta di un liquore».
 
«Di recente, invece, abbiamo assistito a un “cambio di scaffale”: i ladri passano più nel reparto dei freschi. Non rubano solo il grosso pezzo di formaggio Grana o Parmigiano, che restano pure dei “classici” senza tempo, ma anche piccoli pezzi di formaggio o comunque generi di valore più basso. Tutto cibo, comunque. Per far fronte al fenomeno abbiamo intensificato il sistema di sorveglianza interno, affidato a società specializzate, tutto nel massimo rispetto della legge ovviamente; abbiamo sensibilizzato gli addetti circa lo stare in guardia su movimenti o persone “sospette”; abbiamo migliorato i sistemi di antitaccheggio. Il risultato è un lieve calo dei furti». Che restano comunque tanti; non mancano, anche se sono pochi, i clienti che mangiano all’interno dei supermercati, lasciando solo l’involucro sullo scaffale, e i vandali che spaccano le confezioni e danneggiano il prodotto.
 
Le bande organizzate 
«C’è, adesso, poi, un nuovo fenomeno con cui ci stiamo confrontando e che stiamo cercando di capire come gestire. Si tratta di sorte di bande che rubano un po’ in un negozio e un po’ in un altro, degli specifici prodotti alimentari: il tonno e il caffè. Poi, pare, una volta accumulato un gran numero di confezioni di questi due generi alimentari, evidentemente le vendono, in una sorta di mercato nero tutto loro. Ci è successo di essere stati contatti dai carabinieri proprio per una partita di caffè rubata che in parte era nostra». «Teniamo a precisare che se c’è qualcuno che ruba per fame c’è il banco alimentare e la beneficienza che facciamo. Lo scorso anno sono stati donati al banco alimentare prodotti per 4 milioni di euro. E poi ci sono le iniziative benefiche anche dei cassieri, va detto: c’è più di qualcuno fa la spesa per persone veramente in difficoltà. Insomma, non serve rubare. Basta chiedere». 

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