McDonald's nel condominio del Vaticano, cardinali in rivolta: hanno dovuto pagare la ristrutturazione del palazzo

Giovedì 13 Ottobre 2016 di Franca Giansoldati
McDonald's nel condominio del Vaticano, cardinali in rivolta: hanno dovuto pagare la ristrutturazione del palazzo
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Città del Vaticano - Non ci sono solo i negozianti di Borgo Pio a ribellarsi contro la prossima  apertura di un nuovo McDonald’s a due passi da Piazza San Pietro. I mugugni ormai interessano anche un gruppo di cardinali, inquilini dello stesso stabile in cui il colosso americano dei fast-food sta ultimando i lavori. Il Palazzo è abitato da diversi cardinali. Ci aveva abitato anche Joseph Ratzinger, al secondo piano. Al piano terra prima c'era una banca, poi la filiale un paio d'anni fa è stata chiusa e da allora i locali erano sfitti. Il canone di locazione stabilito dall'Apsa è piuttosto salato, e così tante altre realtà locali sono stata scoraggiate, fino a che non è arrivato McDonald's.

Se i commercianti protestano perché temono che il fast-food stravolga definitivamente i connotati del tradizionale del rione, i cardinali brontolano perché hanno dovuto sborsare di tasca propria parte delle spese previste per i lavori di adeguamento del palazzo, compreso quelli per una grande canna fumaria. Gli inquilini - tra cui Versaldi, Ravasi, Agustoni, Lanza di Montezemolo, Castrillon Hoyos e Monteiro de Castro - tempo fa avevano inoltrato una lettera all'Apsa ma senza ottenere risposte.

Intanto - informa l'Ansa - il Vaticano ha stabilito un canone d'affitto per il locale di 538 metri quadri, di svariate decine di migliaia euro mensili. Allo stato attuale, tra l’altro, l’edificazione della canna fumaria rappresenterebbe un ipotetico abuso edilizio, dal momento che la normativa italiana non consente strutture di quel tipo nel rione Borgo Pio e l’immobile, anche se di proprietà vaticana, non gode dell’extraterritorialità. Insomma, l’Apsa incassa (l’affitto) e i cardinali pagano. 
Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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