Migranti, Renzi all'Onu: da Juncker e Ue belle parole ma nessun fatto, Italia farà da sola

Lunedì 19 Settembre 2016
Renzi
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Le banche tedesche hanno un «grande problema» con i derivati. E il surplus della Germania è fonte di «preoccupazione per la stabilità dell'Eurozona». Anche per questo l'Italia, che i suoi problemi li sta risolvendo, non intende più accettare lezioni e pagelle da nessuno in Europa. Anzi, chiede a Bruxelles e ai partner europei risposte concrete, dal tema dell'immigrazione a quello della crescita. Matteo Renzi ribadisce così, da New York, la linea tracciata dopo il «deludente» vertice Ue di Bratislava. E trasforma l'appuntamento annuale con l'Assemblea generale dell'Onu in una nuova occasione per parlare con forza all'Europa. «Weidmann chi? Il presidente della Bundesbank... e ha parlato di Italia?».

Prova a farlo capire con una battuta, il premier, che non intende farsi impressionare. In un'intervista a La Stampa il governatore della Banca centrale tedesca Jens Weidmann è tornato ad accusare l'Italia di aver «abusato» della flessibilità e a puntare il dito contro debito pubblico e banche del nostro Paese. E Renzi, in conferenza stampa, gli rende pan per focaccia. «A lui va la mia solidarietà perché il suo compito ingrato e difficile è affrontare la grande questione delle banche tedesche. Per qualche decina di miliardi di 'non performing loans' italiani, a cui metteremo la parola fine, ci sono centinaia e centinaia di miliardi di derivati negli istituti tedeschi. Se c'è un problema delle banche tedesche, riguarda anche noi: noi lavoriamo in squadra, non diamo pagelle agli altri. L'Italia rispetterà le regole europee per i suoi figli non per qualche banchiere: le rispetti anche la Germania». Dopo lo strappo di Berlino, il premier da New York rivendica di avere il «dovere» di difendere gli interessi dell'Italia in Europa. I soldi per il piano di prevenzione antisismica verranno scomputati dal patto di stabilità, afferma dopo aver incontrato l'architetto Renzo Piano su un cantiere che sta portando avanti alla Columbia university. Su questo, ribadisce, l'Italia non intende chiedere il permesso all'Europa. E l'atteggiamento è lo stesso sul tema dei migranti.

Renzi, che all'ultimo decide di lasciare al ministro Gentiloni l'intervento al Summit Onu sui migranti, non commenta la sconfitta nelle elezioni di Berlino che ha indotto Angela Merkel a disertare New York, ma è anche a lei che parla quando avverte che i «populismi» non si battono con documenti scritti con «l'inchiostro simpatico». La linea economica «sbagliata» di austerity va invertita - sintetizza - e sul tema dei migranti l'Italia resta critica sull'accordo con la Turchia ed è «pronta a fare da sola nel 2017» se non arriveranno risposte «concrete» sugli accordi con l'Africa. L'Italia, dopo aver fatto le sue riforme, «può dare una grande energia all'Ue, ma solo se l'Europa accetta la sfida del cambiamento», dice a Bill Clinton che lo ospita alla Clinton Global Initiative. «Mia moglie ti aspetta da "first gentleman" l'anno prossimo al G7 di Taormina», dice all'ex presidente americano auspicando una vittoria di Hillary.

E, dopo aver salutato Bono Vox, star da sempre in prima fila sul sociale, rivendica all'Italia un ruolo nella difesa dei «valori», per una risposta culturale anche contro il terrorismo. «Ogni sforzo per la prevenzione e per sradicare la cultura di morte», dice il premier nelle stesse ore in cui per le vie di una blindatissima New York impazza la caccia all'uomo autore degli attacchi in città. «Non c'è legame tra immigrazione e terrorismo», è il messaggio che Renzi lancia agli italiani.

E rassicura i sindaci sull'impegno del governo perché i rifugiati non debbano passare il tempo a «bivaccare in strada». Il tema del referendum costituzionale («La prossima settimana fisseremo la data e partirà il countdown») è oggi sullo sfondo. Ma solo in apparenza. Quell'appuntamento resta per il premier lo snodo cruciale.

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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