Monaco, suicida l'attentatore: è un tedesco-iraniano. Assalto al centro commerciale: almeno 10 morti

Sabato 23 Luglio 2016
Monaco, suicida l'attentatore: è un tedesco-iraniano. Assalto al centro commerciale: almeno 10 morti
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Terrore a Monaco, in Germania. Sono almeno 10 i morti, uno è il killer suicida, e 27 i feriti, nella strage compiuta ieri nel tardo pomeriggio in un centro commerciale. L'attentatore, un 18enne tedesco-iraniano, ha sparato colpi di pistola prima fuori da un ristorante McDonald e poi nel centro commerciale contro persone che facevano compere, infine si è suicidato.

L'assassino si chiamava Ali Sonboly, il padre è un tassista e la madre lavora nella catena di grandi magazzini Karstadt. La polizia di Monaco ha reso noto che fra le vittime del killer ci sono 5 giovani. Gli altri 4 morti sono «adulti», ha aggiunto un portavoce. 

 

L'attentatore ha usato una pistola Glock 9mm con la matricola abrasa, e aveva circa 300 proiettili nello zaino. Il killer ha agito solo, non aveva complici, e a casa sua non è stato trovato materiale legato a Isis, ma solo documentazione su stragi del passato: lo ha detto in una conferenza stampa Hubertus Andrae, capo della polizia di Monaco, precisando che «non c'è alcun legame» tra la strage e il tema dei profughi. Andrae ha detto che le indagini continuano negli ambienti frequentati dal ragazzo che si è suicidato con la sua pistola sotto gli occhi di agenti di polizia che cercavano di parlargli: il particolare è fornito in un comunicato della polizia: «Verso le 20.30 di ieri una volante della polizia «ha avuto un contatto» con lo sparatore «a nord del centro commerciale Olympia, quale reazione alle parole dei funzionari, ha preso immediatamente l'arma da fuoco, se l'è portata alla testa e si è sparato».

I VIDEO
In un video il killer parla con qualcuno e dice «sono tedesco», nato in Germania, in un quartiere povero. Nessun elemento indica un'eventuale matrice islamica dell'attacco. Oggi comitato interministeriale federale per la sicurezza convocato dalla cancelliera Angela Merkel. Ancora oscuri i motivi della strage: terrorismo o follia le due ipotesi.

Il killer, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e da diversi anni residente a Monaco, ha iniziato a sparare con una pistola poco prima delle 18 davanti al fast food. È stato inseguito da agenti in borghese e poi, come confermato dal capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae, si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale «Olympia» dove aveva continuato a uccidere. Nonostante prime informazioni generate da un'auto partita a forte velocità con tre persone a bordo estranee alla strage, viene escluso che il giovane tedesco-iraniano avesse complici o ci fossero altri due attentatori.

«Le indagini continuano a ritmo serrato e al momento non c'è ancora una conclusione. Ma sappiamo che l'autore si era interessato alle stragi precedenti e non c'è alcun indizio di legame con il terrorismo», ha detto il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maizière a Berlino al termine del gabinetto a cui ha partecipato anche la cancelliera Merkel«Sappiamo che l'autore della sparatoria - ha aggiunto - aveva a casa materiale sulla strage di Winnenden e su quella di Breivik».

Il capo della polizia ha sostenuto che al momento non vi sono elementi che indichino una matrice islamica dell'attacco o un «parallelismo» con il recente attacco a colpi di ascia e coltello sul treno a Wuerzburg, anche se una testimone ha riferito alla Cnn che il killer, prima di sparare su bambini seduti al tavolo, ha gridato Allah Akbar. Saranno comunque indagini su contatti e parenti del giovane a dare elementi più certi, ha detto Andrae che in nottata si è limitato a parlare di «sparatoria».

«È evidente il legame» dell'eccidio di Monaco con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa (77 morti) «di cui ieri cadeva il quinto anniversario», ha detto ancora il capo della polizia. La sparatoria è avvenuta inoltre nella zona dove c'era il villaggio olimpico ai Giochi di Monaco del '72 e dove un commando di terroristi palestinesi uccise 11 atleti della squadra israeliana (nell'assalto morirono anche 5 attentatori e un poliziotto). 

Il diciottenne autore della strage di Monaco viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt. Lo riferisce la Bild aggiungendo che la casa è stata perquisita intorno alle due dalla Polizia. Il padre dell'attentatore è stato portato nella caserma della polizia per essere interrogato.

Oltre a un video che lo ritrae mentre spara davanti al fast food, un altro filmato getta una qualche luce sullo sparatore: una persona, da un palazzo adiacente al centro commerciale, lo insulta chiamandolo con l'equivalente tedesco di «stronzo». Lo scambio fra i due avviene in dialetto bavarese. L'attentatore si sente dire «sono tedesco», nato in Germania, in un quartiere povero e abitato da percettori di sussidio pubblico (Harz IV). 

La strage, a pochi giorni dall'assalto di un diciassettenne su un treno, sempre in Baviera, è avvenuta nel tardo pomeriggio in un centro commerciale pieno di gente di venerdì sera, con uffici appena chiusi, vacanze scolastiche appena iniziate ed i saldi nel loro pieno. Il giovane spara più volte con una pistola uccidendo dieci persone, tra cui anche adolescenti, e ferendone 16 di cui tre in maniera «grave» (sono in pericolo di vita), ha reso noto in nottata la polizia precisando che fra i feriti vi sono anche «bambini». La gente scappa dal centro commerciale urlando e piangendo.

La metropolitana viene completamente chiusa in tutta la città e il cessato allarme arriverà solo verso l'una e 30 di notte, la stazione ferroviaria viene evacuata e sono bloccati tutti i treni in partenza e gli accessi alla città, dove l'atmosfera è spettrale, così diversa da quella normalmente allegra di un classico venerdì d'estate nella capitale della Baviera. La paura si sparge pure nelle zone centrali, dove ad alcuni clienti è impedito di uscire dai negozi.

Dopo la sparatoria ieri è scatta l'allarme in tutta la Germania, mentre alla cancelliera Angela Merkel arrivano messaggi di solidarietà dall'Europa e dalla Casa Bianca, che parla di «terrorismo».

Anche l'Iran condanna la strage di Monaco, affermando che «la lotta contro il terrorismo, in qualsiasi forma ed ovunque, dovrebbe essere vista come una richiesta seria ed urgente della comunità internazionale, e dovrebbe essere una costante per tutti i paesi».
Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Bahram Qassemi, citato dall'agenzia Fars. Per Qassami, «uccidere persone innocenti e senza difese è una vergogna nella storia dell'umanità», e il terrorismo «può essere sradicato solo attraverso una lotta globale ed evitando due pesi e due misure».

Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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