I 500 anni del Ghetto, la Boldrini:
«Accogliere chi fugge da guerre»

Martedì 29 Marzo 2016
La presidente della Camera, Laura Boldrini, in motoscafo
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VENEZIA - Visita della presidente della Camera, Laura Boldrini, al Ghetto di Venezia in occasione dei 500 anni dalla creazione.
 


 «È una ricorrenza che parla di storia, religione ed inclusione nel nostro tessuto sociale e di comunità che si sono incontrate nel rispetto delle loro tradizioni».
Concetto peraltro sottolineato anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha parlato di
«valorizzazione dell'identità ebraica che stimiamo e rispettiamo e per ricordare un orrore senza pari come la Shoah, l'Olocausto, e per soffocare le teorie negazioniste che tornano a fare capolino in maniera preoccupante». 
Boldrini, accompagnata da Renzo Gattegna e Paolo Gnignati, rispettivamente presidenti della comunità ebraica italiana e veneziana, ha sottolineato «Il rispetto della gente marginalizzata». Ha espresso il proprio no «a nuovi Ghetti» e sì «al conoscersi tutti nel rispetto delle religioni e dell'identità, senza che nessuno debba soffrire o essere messo da parte». Sullo sfondo, naturalmente, il problema dei del terrorismo e il fenomeno dei profughi. 
«La sicurezza è un diritto di tutti anche per chi fugge dalla guerra e dalle persecuzioni» ha detto la
numero uno di Montecitorio. «A questo livello - ha aggiunto, facendo riferimento alla situazione internazionale - rischiamo errori pericolosi. Chi fugge dalla guerra va accolto».
 

Proprio sul terrorismo, Boldrini -che all'uscita del Museo ebraico è stata “catturata” da un blitz delle Iene (facendone sorprendentemente per oltre tre minuti di immobilità assoluta in pieno campo del Ghetto un obiettivo ideale per malintenzionati e criminali) ha sottolineato che questa minaccia «È globale e colpisce chiunque. Abbiamo visto in pochi giorni quello che è successo alla minoranza cristiana in Pakistan, abbiamo visto che il terrorismo ha colpito in un campo di calcio in Iraq, e quanto accaduto a Bruxelles: è una minaccia che tocca tutti e noi dobbiamo collaborare di più». «Per quanto riguarda l'Europa - ha osservato la presidente della Camera- noi dobbiamo avere più Europa, dobbiamo, riuscire ad avere una collaborazione su più livelli: quello di polizia, quello giudiziario e quello di intelligence». «Questo è il momento, forse, - ha concluso - di costruire veramente questa Europa e fare un salto per arrivare agli Stati Uniti d'Europa».

Ultimo aggiornamento: 22:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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