Giulio, tanti depistaggi e una certezza:
è stato torturato da un professionista

Sabato 6 Febbraio 2016 di Cristina Mangani
Giulio Regeni e l'ospedale italiano al Cairo
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«Un atto criminale non collegato al terrorismo»: l'Egitto prepara la sua verità per la morte di Giulio Regeni. E mette a ferro e a fuoco la città alla ricerca dei presunti autori delle torture e dell'omicidio. Quarantacinque abitazioni sono state perquisite, gli amici del ragazzo sono stati portati in procura per essere interrogati, e chissà quanta gente si trova nelle mani della polizia. Nel pomeriggio di ieri, poi, è circolata la voce di due possibili arresti: «persone legate al delitto», ha dichiarato una fonte dei servizi di sicurezza. Ma la notizia è stata diffusa soprattutto in Italia, perché nessun media arabo l’ha riportata. E infatti, in serata, la stessa fonte ha rallentato: «Per l'annuncio ufficiale dei fermi ci vorrà ancora molto tempo». Allora, l'unica verità che resta in piedi è quella che si legge sul corpo di Giulio attraverso le bruciature di sigaretta persino tra le dita, l'orecchio mozzato, gli occhi pesti, il naso fratturato, e delle strane ferite che sembrano provocate da scariche elettriche. Segnale inconfutabile che chi lo ha ucciso era un professionista della tortura.
 


Negli ambienti egiziani ora si dice che il ricercatore fosse “sorvegliato”, tenuto d'occhio dalla polizia o da qualche organizzazione paramilitare, per via di quei contatti che aveva provato a stabilire con il mondo dei lavoratori. Cercava informazioni per la sua tesina sull'autonomia dei sindacati locali durante il governo di al-Sisi. Potrebbe aver incontrato persone sgradite al governo egiziano. Del resto il giovane friulano si era già espresso in maniera critica su come i diritti venivano tutelati nel paese africano. E lo aveva scritto anche per un'agenzia di informazione che si chiama Nena News (agenzia stampa Vicino Oriente), un sito creato da giornalisti e ricercatori «con l'obiettivo di diffondere un'informazione indipendente».

 

Ultimo aggiornamento: 14:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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