L'imam espulso, le difficili integrazioni
La città si esprime in diretta su Rai 3
Toni accesi, ma a microfoni spenti

Giovedì 8 Ottobre 2015 di Vittorino Bernardi
Alcuni degli intervenuti ad Agorà di Rai 3 alla moschea di via Venezia

SCHIO – La realtà urbana di Schio è entrata nelle case degli italiani con la trasmissione di Rai 3 Agorà per analizzare la vicenda dell’espulsione dall’Italia di Sofiane Mezerreg, algerino di 35 anni (da 13 in Italia), imam della moschea di via Venezia 60, punto di riferimento per i circa 1.200 musulmani di Schio.

La diretta in tv davanti alla moschea

Un provvedimento a effetto mediatico nazionale emesso dal ministero dell’Interno per motivi pubblici e attuato mercoledì 30 settembre a Civitavecchia, al rientro in Italia dall’Algeria di Sofiane Mezerreg con la moglie e i tre figli, dopo due settimane di ferie. L’imam non potrà mettere piede in Italia per i prossimi 10 anni, perché dalle indagini avrebbe espresso più volte in pubblico posizioni dell’islam radicale salafista, marcatamente ostili all’Occidente e nella sua figura di imam avrebbe cercato di indottrinare con principi estremisti anche dei ragazzini.

Rai 3 ha cercato di tastare il polso agli scledensi, l’ha fatto in strada, davanti alla moschea Guida Retta di via Venezia, rimasta chiusa perché nessuno della comunità musulmana di Schio si è presentato. Per i musulmani ha parlato Samad Darmouch, marocchino dell’associazione di mediazione interculturale Averroe di Thiene che sull’imam espulso si è espresso in termini moderati: “Non ritengo abbia pronunciato istigazione all’odio come si è sentito dire, avrà presentato nei momenti di preghiera collettiva la sua personale interpretazione dei passi del Corano. In Italia per una buona integrazione si dovrebbe lavorare per accorciare le distanze tra le diverse culture e il clamore suscitato dall’espulsione di Sofiane Mezerreg invece le aumenta”.

Parole apprezzate o ritenute insufficienti da altri cinque intervenuti al microfono della giornalista Sara Mariani. A chiedere di abbassare i toni e ritenere un episodio isolato in una Schio che da sempre tende la mano ai migranti è stato Mario Benvenuti del Partito democratico, così pure Chiara Ragni dell’associazione “Il mondo nelle città” che da 15 anni opera nel tessuto sociale scledense per l’integrazione degli stranieri. A porre dubbi sono stati Alex Cioni e Leonardo Collareda del comitato Prima Noi e il segretario cittadino della Lega nord Mario Pegoraro che si sono detti preoccupati della vicenda Mezerreg, affermando che è in salita un’integrazione con la comunità musulmana. Posizioni divergenti, espresse con toni accesi a microfono spento.

Ultimo aggiornamento: 14:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA