Popolare Vicenza, sul piede di guerra
i consumatori. Adusbef: «Era ora»
Codacons annuncia class action

Martedì 22 Settembre 2015
Popolare Vicenza, sul piede di guerra i consumatori. Adusbef: «Era ora» Codacons annuncia class action
VICENZA - Dopo la notizia del blitz delle Fiamme Gialle, prendono posizioni le associazioni dei consumatori: «Bene, seppur con 7 anni di ritardo rispetto alle denunce, le perquisizioni della Gdf disposte dal Pm di Vicenza Luigi Salvadori sull'ennesimo, gravissimo scandalo di una Banca d'Italia dalle porte girevoli, che invece di vigilare va a braccetto con banchieri-amici, commissariando banche con i conti in ordine per tentare di salvare quelle con rapporti amicali, come la Banca Popolare di Vicenza del padre padrone Zonin».



È quanto afferma in una nota Elio Lannutti dell'Adusbef secondo cui «dopo ispezioni 'à la carte', forse pilotate, non si è mai accorta che in deroga a norme stringenti di legge la Bpvi aveva prestato ai suoi clienti quasi un miliardo di euro (un quarto del suo valore), per comprare azioni della stessa banca, titoli illiquidi e sopravvalutati, senza che neppure la Consob sia intervenuta tempestivamente per tutelare piccoli risparmiatori rovinati, denunciato da Adusbef nell'aprile 2008, con 120mila azionisti che hanno visto dilapidati circa 6 miliardi di euro di risparmi (tra perdite ed aumenti di capitale)».



«La supervalutazione delle azioni Bpvi con criteri arbitrari, i metodi illeciti per acquisire i soci, ed altre ipotesi di reato - denuncia l'associazione - erano state già denunciate da Adusbef nel 2008, con un esposto alla Procura della Repubblica di Vicenza, successivamente archiviata con una operazione che da molti venne definito 'muro di gomma'».



Adusbef, «che si augura vengano smascherati almeno 7 anni di mala gestione, con numeri e cifre che appaiono gonfiate o sgonfiate ad hoc sui bilanci degli ultimi anni della Banca Popolare di Vicenza chiede analoghe ed urgenti perquisizioni nelle sedi di Bankitalia e Consob, per verificare come mai non siano mai intervenute per prevenire gestioni creditizie scellerate, essendo intollerabile che tali strapagati 'enti inutili', possano continuare a farla franca, mentre viene dilapidato il pubblico, sudato risparmio».



Il Codacons ha annunciato che depositerà formale

richiesta di costituzione di parte offesa nell'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Vicenza: «Abbiamo deciso di entrare nel procedimento aperto dalla Procura in rappresentanza della collettività e dei clienti della banca - spiega il presidente Carlo Rienzi - e se dalle indagini emergeranno illeciti e violazioni delle norme, avvieremo una class action da parte di azionisti e correntisti dell'istituto di credito volta ad ottenere il risarcimento dei danni morali e

patrimoniali subiti, anche nei confronti delle autorità di vigilanza per l'omesso controllo».

Ultimo aggiornamento: 12:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA