«Pericolo terrorismo». Tunisino espulso torna in città: rimpatriato

Mercoledì 15 Agosto 2018 di Marina Lucchin
«Pericolo terrorismo». Tunisino espulso torna in città: rimpatriato
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PADOVA - Era stato espulso a gennaio con ordinanza del Prefetto di Padova perchè considerato un presunto terrorista. L'avevano accompagnato al centro per il rimpatrio di Brindisi ma mentre procedeva l'iter burocratico per rispedirlo in patria, lui è riuscito a sfuggire. A luglio è stato ritrovato nascosto nuovamente a Padova e ieri il Viminale ha reso noto che è stato definitivamente imbarcato su un aereo con destinazione Tunisi. È la 78esima espulsione eseguita in Italia da inizio anno. Il protagonista è un magrebino di 44 anni, con precedenti penali per reati vari. Aveva abbracciato l'ideologia estremista islamica all'interno del carcere, a Bolzano: era entrato in cella come semplice ladro e ne è uscito come jihadista. 

DIETRO LE SBARRE. Dietro le sbarre il tunisino era diventato un potenziale terrorista, tanto da rientrare nella cerchia dei sorvegliati speciali della polizia penitenziaria. Questo perchè nella sua celle gli agenti avevano ritrovato disegni e scritte inquietanti: dalla torre Eiffel sovrastata da un angelo, simbolo jihadista della morte, a frasi inneggianti l'Isis e il martirio. 

IL NASCONDIGLIO. La polizia aveva rintracciato il pregiudicato in un B&B dell'Arcella, in via Parentino. L'uomo aveva fornito un'identità algerina ed era uscito dal carcere di Bolzano il giorno prima, quindi si era presentato nella struttura ricettiva, gestita da una cinese con l'abitudine di non inviare le generalità dei suoi ospiti alla questura, motivo per cui è stata denunciata. Quando gli agenti di Digos e Squadra mobile l'hanno controllato, aveva una carta d'identità palesemente contraffatta, che riportava uno dei suoi vari alias. I poliziotti non hanno fatto fatica a identificarlo: non era il solito sbandato, era un sorvegliato speciale, perchè nel 2016 durante una perquisizione all'interno della sua cella, tra le sue carte e i suoi oggetti personali, ma anche incisi sul muro, la Penitenziaria scoprì durante una perquisizione disegni di bombe e frasi inneggianti il jihad, l'Isis e il martirio. Visto che l'uomo è stato denunciato per il possesso di documento contraffatto, e dati gli inquietanti precedenti, lo straniero è stato colpito da decreto di espulsione e accompagnato al centro per il rimpatrio di Brindisi da cui però è riuscito a scappare.

DI NUOVO IN CITTÀ.  La polizia l'ha ritrovato a metà luglio, assieme a una bulgara di 24 anni, in un appartamento di via Bovetta, affittato a una donna filippina. Ha cercato di fuggire attraverso la finestra ma è stato bloccato. Durante l'identificazione è emerso che si trattava dello stesso espulso già a gennaio, così è stato nuovamente portato al Cpr di Brindisi e ieri è stato imbarcato a Roma su un aereo per la Tunisia. In carcere a Bolzano aveva attirato l'attenzione per gli stretti legami che aveva instaurato con un detenuto iracheno arrestato in quanto risultato il leader di una filiera attiva nel reclutamento di combattenti da instradare verso la Siria. Grazie a tale rapporto di fiducia quest'ultimoera riuscito anche ad avere materiale e oggetti la cui introduzione non era consentita nel settore di massima sicurezza nel quale era ristretto. 

 
Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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