Caso Yara, il gip: «Per Bossetti c'è pericolo di reiterazione, non di fuga»

Venerdì 20 Giugno 2014
Caso Yara, il gip: «Per Bossetti c'è pericolo di reiterazione, non di fuga»
Massimo Giuseppe Bossetti, fermato per l'omicidio di Yara Gambirasio, deve rimanere in carcere per la gravit intrinseca del fatto, connotato da efferata violenza. Lo scrive il gip di Bergamo nell'ordinanza consultata dall'ANSA.



Il gip di Bergamo prende in esame «la personalità del Bossetti, dimostratosi capace di azioni di tale ferocia, posta in essere nei confronti di una giovane ed inerme adolescente abbandonata in un campo incolto dove per le ferite ed ipotermia ha trovato la morte».




Il giudice, nel disporre il carcere per Massimo Giuseppe Bossetti per il pericolo di fuga, spiega che, invece, «il fermo non è stato legittimamente disposto, poichè dagli atti non si evince alcun elemento concreto e specifico dal quale desumere il pericolo di fuga».



Il gip spiega che Bossetti è «soggetto regolarmente residente in Italia ove vive in suo nucleo familiare e i suoi figli minori e dove svolge attività lavorativa». Aggiunge che l'uomo «non si è allontanato dopo l'omicidio, che avvenuto nel 2010, ed è rimasto in loco durante tutte le indagini e nonostante le risonanze mediatiche delle stesse, tanto che i militari che hanno eseguito il fermo lo hanno trovato presso il luogo di lavoro.



Il giudice sottolinea che Bossetti
«non si è allontanato neanche dopo che la madre nel luglio 2010 si è sottoposta al prelievo per l'esame del dna e da ultimo dopo che i militari lo hanno sottoposto al controllo tramite alcol test per effettuare il prelievo genetico che è stato utilizzato per la comparazione, con esito positivo, con la traccia biologica trovata sul corpo della vittima».