Squalificata per doping, rugbista
assolta: «Usava creme anticellulite»

Giovedì 2 Luglio 2015 di Luca Pozza
Squalificata per doping, rugbista assolta: «Usava creme anticellulite»
2
VICENZA - L'8 settembre 2006, durante un raduno della nazionale italiana di rugby, di cui faceva parte, venne trovata positiva a un controllo antidoping e venne poi squalificata per 12 mesi. A distanza di nove anni la vicentina Gioia Michela Buratto, ora 40enne e a quel tempo nel pieno dell'attività agonistica, ha vinto la sua battaglia: nei giorni scorsi l'ex azzurra è stata prosciolta in tribunale a Vicenza, anche se rimane il rammarico per una vicenda che ha finito con il condizionare la sua carriera.



Come riportato anche negli archivi dei quotidiani sportivi - a quel tempo il caso fece scalpore - l'atleta vicentina, che tuttora vive nel capoluogo berico, era stata trovata positiva al Furosemide, un noto diuretico venduto ancora oggi in farmacia, ma che è anche un principio attivo che ha la capacità i mascherare la presenza di altre sostanze dopanti e per questo iscritto nella lista di quelle vietate. Come da prassi, alle misure della giustizia sportiva seguì la causa penale per violazione della legge antidoping, un iter che ha tempi diversi per decidere sulla colpevolezza o meno di un atleta.



Con anni di ritardo la Buratto ha vinto la sua battaglia, questa volta lontano dai campi sportivi: dagli accertamenti è emerso che la rugbista aveva assunto senza saperlo il furosemide, contenuto in una crema anticellulite, usata dopo la fine dei campionati di quella stagione e sotto prescrizione medica, e in alcune pastiglie per dimagrire.
Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 14:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA