VICENZA - Dall'Italia alla Germania. Il caso Stacchio varca le frontiere nazionali.
Oltre a ricevere la solidarietà di imprenditori e cittadini, il benzinaio di Ponte di Nanto coinvolto nella sparatoria del 3 febbraio - durante la quale ha perso la vita il nomade 41enne Albano Cassol che, con altri complici, aveva assaltato la gioielleria Zancan - raccoglie fondi per la propria difesa.
A quasi quindici giorni dall'avvio della mobilitazione che ha portato all'apertura di un conto corrente bancario per le offerte destinate a sostenere le spese legali, in cassa sono arrivati oltre 30 mila euro. Di fatto, quasi 2 mila al giorno.
"Sono molte anche le telefonate e le e-mail di solidarietà giunte ai nostri uffici, accompagnate dall'invito di farle giungere a Graziano Stacchio", spiegano i vertici di Confcommercio Vicenza, artefice all'iniziativa che sta coinvolgendo privati e istituzioni pubbliche, come l'amministrazione comunale di Falconara.
Nel frattempo le associazioni e i comitati sorti all'indomani del drammatico episodio stanno organizzando, per il 14 marzo, un sit-in a Campo Marzo, nel cuore del capoluogo berico, al quale dovrebbe prendere parte Roberto Zancan, titolare del negozio che ha subito la rapina.
Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 07:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA Oltre a ricevere la solidarietà di imprenditori e cittadini, il benzinaio di Ponte di Nanto coinvolto nella sparatoria del 3 febbraio - durante la quale ha perso la vita il nomade 41enne Albano Cassol che, con altri complici, aveva assaltato la gioielleria Zancan - raccoglie fondi per la propria difesa.
A quasi quindici giorni dall'avvio della mobilitazione che ha portato all'apertura di un conto corrente bancario per le offerte destinate a sostenere le spese legali, in cassa sono arrivati oltre 30 mila euro. Di fatto, quasi 2 mila al giorno.
"Sono molte anche le telefonate e le e-mail di solidarietà giunte ai nostri uffici, accompagnate dall'invito di farle giungere a Graziano Stacchio", spiegano i vertici di Confcommercio Vicenza, artefice all'iniziativa che sta coinvolgendo privati e istituzioni pubbliche, come l'amministrazione comunale di Falconara.
Nel frattempo le associazioni e i comitati sorti all'indomani del drammatico episodio stanno organizzando, per il 14 marzo, un sit-in a Campo Marzo, nel cuore del capoluogo berico, al quale dovrebbe prendere parte Roberto Zancan, titolare del negozio che ha subito la rapina.