TRIESTE - All’inizio furono Oscar Giannino e Guido Crosetto, distrutti in piena campagna elettorale per aver millantato titoli accademici mai ottenuti: uno in America, l’altro in quella Torino dove stato s consigliere d’amministrazione dell’ateneo, ma senza essersi mai laureato. Poi venne Marta Grande, la neodeputata del Movimento 5 Stelle le cui due lauree divennero bersaglio di una fitta rete di sospetti perché forse il suo curriculum non era proprio così “grande” come dichiarato. E in queste ore la ridda di sospetti e illazioni verificatasi in questi casi ha cominciato ad attecchire anche in Fvg, intersecandosi con un regolamento di conti interno al Movimento 5 Stelle.
E così nella rete del "fact checking" stavolta è caduta la capogruppo del M5S in consiglio regionale Elena Bianchi che da ieri sui social network è oggetto di una tambureggiante offensiva da parte dei dissidenti del movimento che già hanno mal digerito l’incarico di “portaborse” conferito allo sconfitto candidato presidente grillino Saverio Galluccio.
Il “casus belli” stavolta è il titolo accademico della Bianchi, la “laureata venuta dal freddo” in quanto avrebbe concluso il suo corso di studi universitari in Psicologia non a Padova o a Bologna ma nella gelida San Pietroburgo. Abbastanza per solleticare i rilievi del cormonese "pentastellato" Ettore Ribaudo: “Come ha fatto a laurearsi in Russia lavorando a San Daniele dal 2005? E perché nonostante la lingua russa sia obbligatoria nel corso di studi lei non la cita nemmeno in curriculum?” si chiede: “E come mai tale laurea nel curriculum inserito nel sito della Regione non viene più menzionata?”.
La risposta della Bianchi non si fa attendere sullo stesso social network: “Mai sentito parlare di studenti lavoratori? Non penso di essere la prima a laurearsi mentre lavora. Ci ho messo un certo numero di anni ma ne vado molto fiera. Ma non so se è una laurea riconosciuta in Italia, quindi non millanto”.
Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 20:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA E così nella rete del "fact checking" stavolta è caduta la capogruppo del M5S in consiglio regionale Elena Bianchi che da ieri sui social network è oggetto di una tambureggiante offensiva da parte dei dissidenti del movimento che già hanno mal digerito l’incarico di “portaborse” conferito allo sconfitto candidato presidente grillino Saverio Galluccio.
Il “casus belli” stavolta è il titolo accademico della Bianchi, la “laureata venuta dal freddo” in quanto avrebbe concluso il suo corso di studi universitari in Psicologia non a Padova o a Bologna ma nella gelida San Pietroburgo. Abbastanza per solleticare i rilievi del cormonese "pentastellato" Ettore Ribaudo: “Come ha fatto a laurearsi in Russia lavorando a San Daniele dal 2005? E perché nonostante la lingua russa sia obbligatoria nel corso di studi lei non la cita nemmeno in curriculum?” si chiede: “E come mai tale laurea nel curriculum inserito nel sito della Regione non viene più menzionata?”.
La risposta della Bianchi non si fa attendere sullo stesso social network: “Mai sentito parlare di studenti lavoratori? Non penso di essere la prima a laurearsi mentre lavora. Ci ho messo un certo numero di anni ma ne vado molto fiera. Ma non so se è una laurea riconosciuta in Italia, quindi non millanto”.
