Il valdagnese che vive in un villaggio
indiano di pescatori ospite in città

Giovedì 11 Giugno 2015 di Giorgio Zordan
Carlo Pizzati, valdagnese di frontiera
VALDAGNO – A volte ritornano. E’ il caso di Carlo Pizzati che venerdì 12 giugno rientra a Valdagno, dove ha vissuto fino all’età di 16 anni prima di trasferirsi negli Usa per poi iniziare a girare il mondo, per presentare a Palazzo Festari (inizio alle 20.30) il suo ultimo romanzo, Nimodo.



Pizzati, una laurea all’American University di Washington e un Master in giornalismo alla Columbia University, a 21 anni ha iniziato a scrivere per La Repubblica da New York, poi da Roma, Città del Messico, Buenos Aires e Madrid. È stato reporter per l’Associated Press, conduttore, autore e cofondatore di Omnibus su la7, coautore di “Report” su Rai3, direttore di virgilio.it e di katweb Spagna.



Ora vive accanto a un villaggio di pescatori nell’India del Sud con sua moglie Tishani e qualche cane; ogni autunno insegna un corso post graduate di teoria della comunicazione all’Asian College of Journalism di Chennai, scrive per Il Fatto Quotidiano, tiene un blog su il Post, una rubrica su Doppiozero e su La Noche Mas Oscura (in spagnolo).



Da dieci anni Carlo Pizzati, valdagnese di frontiera, si dedica più alla narrativa che al giornalismo. Ha esordito con Tecnosciamani, cui ha fatto seguito Criminàl, ambientato perlopiù proprio a Valdagno, Il Passo che Cerchi, ed infine lo scorso dicembre ha pubblicato Nimodo (Feltrinelli), una storia d’amore con inseguimento che attraversa tutta l’America Latina, da Santiago a Cuba passando per il Guatemala e il Messico tra banditi, mangiatori di peyote, guerriglieri Farc e zapatisti. E lo scheletro di Che Guevara. Ne discuterà assieme all’avvocato Marco Gandini di Guanxinet.

Ultimo aggiornamento: 18:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA