La storia di emigrazione del bisnonno
da Valstagna al Canada diventa film

Mercoledì 4 Febbraio 2015 di Roberto Lazzarato
Documentario Revelstoke un bacio nel vento

VALBRENTA - Una storia di emigrazione dalla Valbrenta al Canada, come quella vissuta da tre milioni di veneti tra il 1876 e il 1976, è raccontata nel documentario “Revelstoke, un bacio nel vento”, del regista Nicola Moruzzi, in fase di montaggio, dopo il completamento delle riprese avvenute in Italia, tra Mestre, Valstagna e Roma e in Canada, tra Vancouver, Kamloops, Revelstoke, Glacier e Victoria.

Lo scorso anno Moruzzi, bisnipote di Angelo Conte, di Valstagna, emigrato in Canada nel 1913, si presentò al Museo Canal di Brenta con una storia d’altri tempi, uscita dalle lettere dimenticate in un cassetto, per recuperare notizie sull’avo materno.

Angelo lasciò la Valbrenta per cercare lavoro all’estero, con la valigia di cartone, tante speranze ed il pensiero rivolto all’amata moglie Anna, incinta di sette mesi di Gigetta (nonna di Nicola). Un’avventura durata lo spazio di trenta mesi: nell’ottobre del 1915, infatti, i suoi sogni si spensero durante la costruzione del Connaught Tunnel, la galleria più lunga del Nord America, dove trovò la morte.

Dalle lettere ritrovate affiora “la storia di Angelo che, credo, abbia molti tratti in comune con l'esperienza vissuta dalla maggior parte dei migranti - spiega il regista. - Dalla corrispondenza con Anna emergono quei sentimenti che ogni emigrato prova in seguito al distacco dal suo Paese e dalla famiglia.

La disillusione delle speranze, i problemi con la lingua, la lotta per il lavoro e il desiderio di essere accettati in un mondo così diverso dal proprio. Allo stesso tempo le lettere raccontano la gioia del superamento delle difficoltà, le piccole vittorie quotidiane, il graduale inserimento”.

Fino all’ultima lettera, scritta il giorno prima di morire: “...con il pensiero di vederti e di baciarti ancora e di renderti felice...”. Un bacio nel vento: Angelo e Anna, divisi dall’oceano, non si sono mai più rivisti.

Nel filmato la storia di Angelo prende il via dalla casa, a Valstagna, dove è nato, fino a Vancouver e a Revelstoke, in Canada, il paese in cui è sepolto. Il regista ha incontrato scrittori, fotografi, archivisti, membri delle Italian lodges, ma anche i giovani migranti italiani in Canada che, coraggiosamente, ripercorrono oggi le orme di Angelo, comuni a 29 milioni di persone partite tra il 1860 e il 1985 dall'Italia.

“Numeri che raccontano un passato dimenticato, a cui dovremmo guardare con attenzione per interpretare il presente - ricorda il regista. - “Revelstoke - Un bacio nel vento” è la mia indagine sui sentimenti dietro a questi numeri. Perché attraverso i sentimenti ci confrontiamo col mondo e intraprendiamo il nostro intimo viaggio per cambiarlo”.

Si tratta di un progetto indipendente, “che stiamo sviluppando grazie al sostegno del Mibact e di tante persone che hanno creduto nell'importanza del tema e ci stanno co-producendo tramite il crowdfunding”.

Terminate le riprese, per la fase del montaggio, “che rappresenta una vera riscrittura del film, ho scelto di lavorare - conclude Moruzzi - con un professionista come Davide Vizzini, montatore padovano con un grande senso della narrazione, che ha già montato diversi lungometraggi”.

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA