Una scuola di vita L'alternativa di Claut

Mercoledì 26 Marzo 2014
Una formazione che abbini la teoria alla pratica, le discipline tecnico-scientifiche a quelle umanistiche, le lezioni in aula alle attività all'aria aperta, senza necessariamente abbandonare il paese di origine per andare a studiare altrove. È l'ambizioso progetto "Brema", ideato da Sara Sanviti, 51 anni, ingegnere idraulico e insegnante, che sarà presentato venerdì 28 marzo, alle 20.30, nell'auditorium comunale di Claut.
La scelta della località montana non è casuale: Sanviti, che si è trasferita a Claut (da Budoia) nell'ottobre dello scorso anno, conosce a fondo e ama questi luoghi che ha regolarmente visitato (e nei periodi estivi anche abitato) fin da quando era bambina. "Brema" è il punto di arrivo di un percorso iniziato nel 2008 e portato avanti durante il periodo elettorale, quando si era candidata nelle file dell'Italia dei valori per la Provincia. «Allora avevo pensato di dare vita a una scuola in Piancavallo, per animare luoghi che fuori stagione sono pressoché deserti, fruendo dell'offerta alberghiera che non è completamente utilizzata. Sono stata derisa e ci sono rimasta male. Oltre a svolgere la libera professione, ho insegnato dal 1990 al 1997 nella scuola pubblica, ma da molto più tempo supporto gli studenti delle superiori con le lezioni private. Ero stanca di guardare le facce tristi di questi giovani di montagna costretti a spostarsi altrove (Pordenone, Belluno, Feltre, Maniago) per continuare a studiare. Se potessero farlo a Claut sarebbe molto più bello: nel giro di pochi anni il mio paese è passato da 4-5 mila abitanti ai 600 reali. Sta morendo».
Da qui il progetto "Brema" che consente di assolvere l'obbligo scolastico (previa comunicazione al dirigente scolastico e al Comune da parte della famiglia che vuole esercitare il diritto-dovere all'istruzione dei propri figli e al superamento dell'esame statale di fine anno), in alta quota, senza abbandonare le proprie valli. «Il mio obiettivo è formare dei ragazzi che a 18 anni siano responsabili delle proprie azioni e consapevoli delle proprie scelte, attraverso una didattica differente da quella tradizionale. Le materie umanistiche dovranno andare di pari passo a quelle scientifiche, partendo da un biennio comune. Al termine del quinquennio gli allievi saranno in grado di affrontare la vita quotidiana e il mondo del lavoro, intraprendere un mestiere (professione o impresa), prendere decisioni di cui essere responsabili come prevede l'articolo 2 del Codice civile. Una cosa deve essere chiara: non è una scuola privata e non si recuperano gli anni. I ragazzi minorenni alloggeranno negli alberghi che saranno adeguati in parte a convitti. Il costo mensile a studente oscilla tra 600 e 700 euro. Praticheranno sport all'aria aperta, coltiveranno un orto, si ciberanno dei prodotti della terra, cucineranno e penseranno alla pulizia dei locali. Una formazione completa».
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