«Penalizzate le categorie deboli»
Agitazione sindacale alla Miteni

Giovedì 26 Febbraio 2015 di Giorgio Zordan
Lo stabilimento della Miteni a Trissino
TRISSINO – Maestranze in agitazione alla Miteni di Trissino, azienda attiva nel campo della chimica del fluoro. Motivo l’esternalizzazione del servizio di portineria dove attualmente operano tre disabili assunti con la legge 68. «Si va verso una riduzione dei diritti – ha dichiarato la segretaria della Filctem di Vicenza, Verena Reccardini – dei lavoratori di categorie protette».



Per le organizzazioni sindacali inoltre potrebbe essere il primo passo di una ulteriore ristrutturazione dell’azienda.



La Filctem Cgil, la Femca Cisl, la Uiltec Uil, le Rsu e i lavoratori «ritengono grave e inaccettabile – hanno scritto in un comunicato - la decisione da parte dell’azienda di procedere alla esternalizzazione della portineria, dove oggi sono impiegati lavoratrici e lavoratori invalidi, per motivi di efficienza, ancor prima che per motivi economici. Temiamo che questa possa essere la prima di una serie di azioni che prefigura uno spacchettamento dell’azienda. Siamo ancora in attesa di un piano industriale comprendente investimenti, revamping degli impianti e strategie di mercato; il tempo passa e i segnali da parte dell’azienda sono sempre meno rassicuranti per il futuro occupazionale».



Le Ooss, le Rsu, le lavoratrici e i lavoratori Miteni, per queste ragioni si riservano di promuovere azioni di sensibilizzazione e mobilitazione.
Ultimo aggiornamento: 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA