«Rallentate l'alta velocità»: chiesti
altri 4 mesi per approfondire i nodi

Mercoledì 28 Ottobre 2015 di Roberto Cervellin
Vicenza ha chiesto più tempo ver analizzare costi e benefici della tratta berica
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VICENZA - Costi, bonifiche, impatto ambientale. L'Alta velocità rimandata al prossimo anno. Slitta di alcuni mesi il progetto definitivo del treno veloce. Quattro per la precisione. Troppi i punti da chiarire, troppe le analisi da effettuare prima del via libera.



Lo sanno i vicentini e lo sa Rfi, la società la gestisce le infrastrutture ferroviarie italiane che, attraverso la presidente Daniela Lezzi, ha detto "sì" alla richiesta del sindaco Achille Variati di uno studio che approfondisca le soluzioni sul tavolo - confronto tra le stazioni ipotizzate in Fiera e a Borgo Berga e quella attuale in viale Roma, organizzazione dei cantieri, effetti sulla circolazione e così via - in modo da redigere un piano omogeneo che tenga conto dell'assetto urbanistico e socioeconomico della città nonché del patrimonio architettonico targato Unesco.



Insomma, Vicenza chiede tempo. A dieci mesi dal ok del consiglio comunale allo studio di fattibilità e a un anno e mezzo dal protocollo d'intesa firmato al Ministero delle infrastrutture è in arrivo un'integrazione. Un addendum, per dirla in termici tecnici. Lo ha ribadito la sera del 27 ottobre il primo cittadino in occasione di una seduta della commissione territorio, durante la quale ha parlato appunto di Tav e di quattrini. Per la tratta berica sarebbero pronti 1,8 miliardi, comunque non sufficienti per coprire il percorso. Inoltre i lotti passano da due a tre: il primo da Verona a bivio Vicenza, il secondo lungo la città - non sono stati definiti i confini - il terzo da Vicenza a Padova.



Immutate le priorità, ovvero il raddoppio della linea attuale, la fermata sia per i treni regionali che per quelli a lunga percorrenza, la realizzazione di un filobus, il poteziamento del trasporto merci su ferro. Da vedere o rivedere aspetti quali i collegamenti tra le infrastrutture, costi e tempi di cantierizzazione e localizzazione delle stazioni. Tutto bene? Neanche per idea. I comitati No Tav sono pronti a dare battaglia. "Variati ha ribadito che l'addendum non metterà in discussione le scelte fatte precedentemente e che è deciso ad andare avanti - tuonano -. Per noi è stata una sorpresa sentire che, nonostante i tentativi di confronto naufragati, il sindaco continui imperterrito in un progetto che farà molto male. Siamo rimasti annichiliti nel constatare che non si pensa minimamente a instaurare un clima di confronto con la cittadinanza: dov'è la democrazia tanto decantata?".



E aggiungono: "Lo studio viene condotto senza analizzare costi e benefici. Per esempio non sono stati considerati i dati sull'uso dell'attuale corridoio ferroviario. Certe migliorie si possono ottenere senza ribaltare il capoluogo".
Ultimo aggiornamento: 21:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA