Supporto psicologico alle vittime delle
mine: ecco come vengono aiutati i civili

Giovedì 6 Settembre 2012
Un momento del convegno
SHAMA (LIBANO) - Il contingente italiano ha partecipato, con il proprio assetto specializzato nel supporto psicologico, al convegno organizzato nella citt di Tiro per discutere sull’aiuto psicologico nei confronti delle vittime delle mine, in cooperazione con le autorità locali e lo staff di Unifil.



In particolare si è trattato l’impiego della figura del "peer supporter": un soggetto portatore di un bagaglio di esperienze di trauma dall’esito positivo, poiché ha seguito un percorso di recupero/riabilitazione, diventando così competente nell’attivazione di strategie funzionali al superamento della condizione di disagio.



La funzione delle vittime riabilitate, così come descritto dal tenente psicologo Davide Veglianti, è quella di agire all’interno di un gruppo di persone che stanno vivendo una situazione simile a quella che il peer supporter ha imparato a fronteggiare, offrendo consulenza e supporto ai beneficiari e ai loro familiari, fornendo indicazioni per la soluzione di problemi concreti ed una testimonianza diretta di recupero e integrazione. Il tutto sempre sotto la ricorrente supervisione di un professionista psicologo.



L’utilizzo di ufficiali psicologi e personale specializzato da parte delle Forze armate italiane ha avuto un grande sviluppo nel tempo, e tra questi gli ufficiali dell’Esercito presenti nelle missioni di pace all’estero aiutano da anni le popolazioni locali vittime di mine ed ordigni improvvisati nel recupero psicologico.
Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 19:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA