Dopo 173 anni le canossiane lasciano
e nessuno ora porta il pane ai poveri

Giovedì 17 Settembre 2015 di Paola Gonzo
La sede delle Canossiane in viale dei Martiri

BASSANO – Dal 1842 rappresentano una presenza silenziosa ma costante e fondamentale per la città che, presto sarà solo un ricordo. Le Madri Canossiane di viale dei Martiri a Bassano si preparano a chiudere i battenti dell'istituto: motivazione ufficiale, la mancanza di vocazioni e, così, l'ultima sorella rimasta all'interno della struttura in centro storico si è già trasferita nella sede della parrocchia di SS. Trinità in Angarano, mentre l'edificio rimane alla Regione.

Scuola elementare, catechesi, formazione cristiana, scuola di lavoro e di ricamo e, negli ultimi anni, luogo di accoglienza per le donne (soprattutto del Sud) che, arrivando da lontano per motivi di lavoro o di insegnamento, hanno sempre trovato nell'istituto un ambiente fraterno e caloroso capace di rendere meno pesante e nostalgica la lontananza dalle proprie famiglie. Sono solo alcuni dei servizi che le Madri hanno reso alla città, senza contare il rifugio offerto ai tanti clandestini durante il Secondo Conflitto Mondiale, mettendo più volte a repentaglio la propria vita pur di salvare quelle dei fratelli perseguitati.

E l'asilo San Giuseppe trova alloggio

La drastica decisione giunge nel contesto di un un mondo che prende sempre più le distanze dalla fede e dalla vita ecclesiale, ma non rimarrà priva di conseguenze. Se le ragazze attualmente ospitate all'interno della struttura si accorderanno con la Regione per quanto concerne la modalità del loro alloggio, una sorte non altrettanto buona attende i numerosi poveri e bisognosi che ogni sera bussavano alle porte dell'istituto per ricevere un po' di pane e qualche avanzo di cibo.

«Quotidianamente - spiega l'ultima Sorella, con le lacrime agli occhi - andavamo a recuperare da tre forni della città il pane avanzato della giornata, lo trasportavamo in istituto e poi lo distribuivamo a chi si presentava alla nostra porta. Si tratta di un servizio fondamentale e del quale in molti sentiranno la mancanza fisica. Come faranno ora tutte quelle persone?».

Un appello urgente ed accorato, che tuttavia, per il momento, rimane in sospeso. «L'impegno richiesto - afferma a malincuore don Luca Cecchelero, di Santa Maria in Colle - è molto, bisognerà valutare come portare avanti tale servizio, considerando che la Caritas offre l'ascolto e la distribuzione del cibo, ma con ritmi meno intensi».

Cercansi quindi volontari desiderosi di raccogliere il testimone in tal senso: se i poveri sconosciuti e silenziosi - i quali incuranti di gelo, pioggia e calure estive, hanno sempre bussato alle porte di viale dei Martiri - troveranno chi ancora tenderà loro la mano, sarà un po' come se le Madri non se ne siano mai andate.

Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA