Strage Gallura, Frigeri era andato
a fare le condoglianze ai familiari

Mercoledì 21 Maggio 2014
Strage Gallura, Frigeri era andato a fare le condoglianze ai familiari
1
Angelo Frigeri, l'operaio di 32 anni fermato quale presunto assassino di Giovanni Maria Azzena, della moglie Giulia e del figlio di 12 anni Pietro, gi sabato sera sarebbe andato a casa della famiglia Azzena per porgere le condoglianze. È quanto scrive L'Unione Sarda secondo il quale l'uomo, quindi, dopo aver collaborato al delitto come egli stesso ha confessato, si sarebbe presentato a casa dei familiari delle vittime.



Nuovo interrogatorio L'operaio era stato visto anche sabato notte e domenica mattina nelle vicinanze dell'abitazione degli Azzena mentre osservava, come tanti altri cittadini, il lavoro dei carabinieri. Ieri sera è stato nuovamente interrogato: nessuna confessione fiume ma solo l'ammissione di provare rimorso, poi il silenzio.



Gli eventuali complici La Procura conferma la sua tesi: il presunto responsabile della strage avrebbe fatto tutto da solo, ma le indagini non sono ancora concluse e le verifiche su eventuali complici proseguono a tutto campo. Frigeri si è comunque avvalso della facoltà di non rispondere sui fatti specifici contestatigli dal pm Angelo Beccu, titolare dell'inchiesta, e dal procuratore Domenico Fiordalisi.



L'arma del delitto I nuovi sopralluoghi di oggi nell'appartamento teatro della strage e nel negozio sottostante di proprietà dei coniugi Azzena, sicuramente sono mirati a recuperare un quaderno che Frigeri, come confermato dalle riprese delle telecamere, ha portato via dall'esercizio commerciale il pomeriggio del triplice delitto. Si cerca anche il corpo contundente che sarebbe stato utilizzato per tramortire le vittime, poi strangolate.



Screening di massa Una delle ipotesi che gli inquirenti stanno valutando per risolvere in maniera definitiva il triplice delitto è uno screening di massa come quello eseguito per l'omicidio di Yara Gambirasio. Lo anticipa il quotidiano L'Unione Sarda. Gli investigatori che hanno recuperato numerose tracce di sangue nella casa in cui la famiglia Azzena è stata massacrata, attendono ora gli esisti dell'esame del Dna. Proprio dopo aver ottenuto quei risultati potrebbe essere avviato lo screening di massa per effettuare un confronto e verificare la presenza di altri soggetti all'interno della casa del delitto.
Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 11:23