Spese illegittime dei partiti: 500mila
euro per pranzi, cene e consulenti

Venerdì 14 Giugno 2013 di Alda Vanzan
Lo schema dei rimborsi contestati
VENEZIA - Oltre mezzo milione di spese ritenute irregolari. Soldi serviti per pranzi, cene, consulenti, schede telefoniche, libri, anche una videocamera. Tutte spese documentate, con scontrini e fatture, ma, a detta dei magistrati contabili, senza alcuna attinenza con l’attivit istituzionale. Questo il verdetto della Sezione regionale di controllo per il Veneto della Corte dei conti che, dopo un mese di lavoro, ieri ha concluso l’analisi dei rendiconti dei gruppi consiliari regionali relativi al 2012.



Come anticipato dal Gazzettino, ieri scadeva il termine per la verifica. Il verdetto - assieme alla conferma che la Lega, a causa del ritardo nella presentazione dei dati, dovrà restituire un milione - è arrivato in serata, pubblicato sul sito Internet della Corte dei Conti, ma non trasmesso alla Regione. Il che ha fatto tuonare il presidente dell’assemblea legislativa Clodovaldo Ruffato che ha accusato i magistrati contabili di aver tenuto un «comportamento riprovevole e scorretto».



Nessuno dei gruppi consiliari di Palazzo Ferro Fini ha superato l’esame dei magistrati. A tutti sono state contestate spese di vario genere, anche se i singoli scontrini non sono stati allegati alla delibera. Non è dato a sapere se ci sono state colazioni di lavoro a base di caviale e champagne o di pane e mortadella. «No, qui non abbiamo avuto casi eclatanti alla Fiorito, nessuno è andato in vacanza o si è comprato la macchina con i soldi della Regione - ha detto il presidente della Sezione di controllo, Claudio Iafolla - ma abbiamo accertato delle irregolarità». E, evidentemente ravvisando un danno erariale, la Sezione ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura della Corte dei conti. Per quanto riguarda le "sanzioni" ai gruppi, queste dovranno essere eventualmente decise dall’Ufficio di presidenza di palazzo Ferro Fini, ma Ruffato non si è sbilanciato: «Non è stata contestata alcuna spesa personale di alcun genere e si tratterebbe comunque di contestazioni molto opinabili. Una volta presa visione della delibera decideremo quali comportamenti assumere». E veniamo alle contestazioni rivolte ai singoli gruppi.



POPOLO DELLA LIBERTÀ - Le spese irregolari ammontano complessivamente a 237.573,86 euro. Più della metà rigurda i compensi per consulenti o collaboratori: in tutto quindici persone per le quali il gruppo ha pagato 156.375,63 euro, ma che secondo i magistrati contabili non avevano professionalità tali da giustificare gli incarichi: "senza qualifica, incarichi generici". Contestati oltre 79mila euro per "spese per attività promozionali, convegni ed attività di aggiornamento", voce in cui rientrano i pranzi e le cene di lavoro. A tutti i gruppi, Pdl compreso, è stato rilevato che non bastava presentare scontrini e ricevute, magari aggiungendo "successivamente" a penna la circostanza del pranzo. Solo se c’era un’autorizzazione del capogruppo e se c’era coincidenza di date tra pranzo ed evento, il consigliere poteva essere rimborsato. Altrimenti - rileva la delibera preparata dal magistrato relatore, Diana Calaciura Traina - c’era già la diaria. Sono 228 le ricevute di convegni/pranzi contestati al Pdl, da un minimo di 11 euro a un massimo di 12.705 euro. Per tutte le ricevute "manca la prova dell’inerenza".



PARTITO DEMOCRATICO - Ritenute irregolari spese per 112.701,18 euro, di cui la quasi totalità per i compensi a 14 collaboratori/consulenti assunti a termine "senza qualifica". I magistrati hanno anche verificato che nel periodo da aprile a ottobre 2012 in cui c’era il cosiddetto "fuori busta" da 2100 euro a testa, è stata rilevata la corrispondenza tra le somme anticipate e poi restituite.



UNIONE DI CENTRO - Spese irregolari per 90.931,73 euro, di cui 46.400 per tre consulenti e 39.488,33 per il capitolo riguardante convegni e pranzi. In particolare è stata contestata una fattura di 6.171 euro del 19 marzo: nonostante la corposa documentazione, per i giudici quella spesa non era riconducibile al gruppo ma "riferibile all’esplicazione del mandato elettorale dei singoli consiglieri e, in ogni caso, non ricollegabile in alcun modo alla documentazione giustificativa".



ITALIA DEI VALORI - La spesa contestata ammonta a 33.379,59 euro, per la quasi totalità (25.096 euro) riferita a consulenze ritenute irregolari sempre perché generiche. Contestato anche l’acquisto di una videocamera da 448,99 euro in quanto oggetto non contemplato dai rendiconti. Per convegni e attività promozionali (in cui rientrano anche i pranzi) cifre modeste: in tutto 7.834,60 euro.



BORTOLUSSI PRESIDENTE - Ha la contestazione più bassa, appena 1.363,19 euro di spese ritenute irregolari. Dalla documentazione allegata - hanno spiegato i magistrati - non si evince se la partecipazione del consigliere a eventi organizzati da soggetti terzi "sia avvenuta in rappresentazna del gruppo o di segretario della Cgia di Mestre".



GLI ALTRI GRUPPI - Nei 14.850,60 euro contestati all’Unione Nordest di Mariangelo Foggiato ci sono anche 3mila euro di acquisto di libri e pubblicazioni, in tutto 33 scontrini da un minimo di 5 euro a un massimo di 406 non specificati o con "scontrini non parlanti", cioè senza indicare l’oggetto e il codice fiscale dell’aqcuirente. Alla Federazione della Sinistra contestate spese per 6.453,11 euro, tra cui la mancata documentazione dell’abbonamento alla rivista "Polizia e Democrazia". Al Gruppo Misto, infine, contestati 15,232,62 euro di cui 10.812 per un contratto di consulenza.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 21:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA