Scialpinisti morti, critiche del Soccorso
alpino: «È stata un'imprudenza»

Lunedì 20 Febbraio 2012 di Marco Dibona
Mario Sardi, Giovanni Gellera e le ricerche sul Cristallo
BELLUNO - In quel canalino sul Cristallo, nella giornata di sabato, non ci si doveva andare. Le condizioni della neve, modificata dal forte vento dei giorni precedenti, lo sconsigliavano. Non c'era la sicurezza necessaria per affrontare una escursione così impegnativa su un percorso così ripido.



Ne è certo il soccorritore Mauro Dapoz, capostazione del Soccorso alpino: «In montagna ci vuole prudenza, sempre e ovunque. In casi come questo, ancora di più. Quando si intende salire in alto, sopra i duemila metri, per escursioni nella neve, bisognerebbe stare ancora più attenti. È molto importante informarsi: prima di andare si deve chiedere alla gente del posto, perché venendo da fuori, come è accaduto in questo caso, può accadere di non conoscere le condizioni del tempo che si sono verificate nei giorni precedenti».



Anche per questa tragedia del Cristallo, come tante, troppe volte in passato, chi ha affrontato l'escursione era tutt'altro che uno sprovveduto. Non conta, dunque, il fatto che questi scialpinisti - Mario Sardi, 48 anni, di Treviso, e Giovanni Gellera, 50 anni, di Conegliano - fossero persone esperte, due appassionati di montagna? «È difficile valutare la preparazione della gente, dire se fossero esperti o meno. Questi li conoscevamo, sappiamo che erano bravi ragazzi, andavano spesso a fare sci alpinismo. Però qualche volta bisognerebbe fermarsi un po’ prima che sia troppo tardi» - ammonisce Dapoz.



Come si è verificato l'incidente, da quanto avete potuto ricostruire? Quali sono stati i momenti della disgrazia? «Dalle varie informazioni, che abbiamo raccolto, i due escursionisti sono stati visti entrare nel traverso del canalino, che si trova in alto, sopra gli impianti e le piste di Son Forcia, sul Cristallo, verso le 10.30 del mattino di sabato. In quel canalino, i giorni scorsi, si è accumulata molta neve, perché c'è stato un vento molto forte in quota. Sabato era una giornata calda e purtroppo c'è stato questo distacco di neve».



Ma come è possibile che, in un inverno senza neve, possano ugualmente avvenire incidenti di questo tipo? Sulle Dolomiti ci sono stati i due morti per una valanga che è caduta al passo Stalle, alcune settimane fa, e ora queste due vittime a Cortina: «È del tutto relativo, affermare che questo sia un inverno senza neve. In quota, anche se ce n'è poca, la neve può creare ugualmente dei grossi accumuli. Anche uno strato di soli 20 centimetri, portato dal vento, può formare grosse creste sugli strapiombi, in cima alle montagne. Poi basta un primo giorno di caldo e queste creste si staccano».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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