SAN GIORGIO DI NOGARO - (pt) Dopo un anno di blocco delle lavorazioni, potrebbe

martedì 22 luglio 2014
SAN GIORGIO DI NOGARO - (pt) Dopo un anno di blocco delle lavorazioni, potrebbe ripartire finalmente a settembre parte della produzione alla «Artenius Italia» di San Giorgio di Nogaro. L'azienda, che operava nel settore della chimica, è stata rilevata di recente dal fallimento da una delle società del Gruppo Selenis, leader del comparto. Domani, nella sede di Udine di Confindustria, si terrà un incontro per capire come gestire il primo passaggio del personale dipendente dalla vecchia spa a quella subentrata. Partecipano al vertice le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, rappresentante rispettivamente da Andrea Modotto, Augusto Salvador e Antonino Mauro. «A essere riassorbiti saranno, in prima battuta, circa 30 maestranze - spiega il segretario della Femca, Salvador -, per loro varrà il contratto nazionale di lavoro, che resta quello chimico. Per le posizioni singole maturate in azienda cercheremo di fare il punto insieme alla nuova proprietà che si è dichiarata, fin da subito, interessata in particolare allo stabilimento »Due" che produce polimeri speciali ad alto contenuto tecnologico. È necessario, però, spingere molto anche sulla fabbrica «Uno» della ex Artenius, puntando sulla creazione di un «Distretto dei materiali» che potrebbe avere sede proprio a San Giorgio di Nogaro. Resta strategica, in questo contesto, la scelta che la Regione adotterà in merito al costo dell'energia: la bolletta della corrente, sempre più alta, rappresenta infatti uno dei problemi più seri per la sopravvivenza delle nostre fabbriche: basta pensare, ad esempio, alla «Vetreria Sangalli», sempre in Aussa Corno, di recente attivazione e oggi già in sofferenza proprio perché realtà ad alto consumo di energia".
Per la ex Artenius il futuro parla di altri assorbimento di personale, da valutare nel tempo: tolte le 30 unità che saranno «riassunte» a breve, mancano da ricollocare, infatti, altre 105 persone, perlopiù uomini, tutti della Bassa Friulana, con una percentuale molto bassa di donne, impiegate nel settore amministrativo. Tutto il personale è in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al 29 ottobre prossimo.