Si è spento Bordignon, ex sindaco
e "padre" di Operaestate Festival

Mercoledì 3 Giugno 2015
Aldo Bordignon in una foto di alcuni anni fa

ROSSANO VENETO - (Cs) Si è spento all'ospedale di Castelfranco, a 72 anni, Aldo Bordignon, già sindaco di Rossano e uomo di cultura. Era stato, negli anni '80, il promotore principale di Operaestate Festival, che mosse i primi passi proprio a Rossano per poi trasferirsi a Bassano e diventare negli anni una delle principali manifestazioni culturali e di spettacolo del Veneto in molte città della regione.

Bordignon era stato sindaco di Rossano dal 1985 al 1991, anni in cui nel futuro "paese dei schei" imperversavano le diatribe delle correnti democristiane e le battaglie a suon di denunce ed esposti. "Per fare il sindaco qui bisogna avere un rametto di pazzia" spiegò al cronista, con un po' della sua sagace autoironia, in una intervista di quegli anni. Democristiano vicino ai dorotei, poi anche consigliere regionale del partito ed eletto in consiglio privinciale, era sempre comunque rimasto un uomo libero e non incasellabile, combattivo, dotato di spessore culturale e di totale autonomia di giudizio, spesso controcorrente.

Insegnante di lettere dopo la laurea con lode a Padova, Aldo Bordignon era stato assitente di storia medievale con il professor Sambin all'ateneo patavino, poi aveva insegnato alle medie e al liceo classico del collegio Barbarigo di Padova, e quindi all'istituto tecnico commerciale Girardi di Cittadella.

Viveva solo da tanti anni, dopo la morte della madre, e gli amici che con lui hanno fatto politica e che gli sono sempre stati vicini, anche nell'assistenza dell'ultimo periodo (affiancando la sorella Maria che lo assistito amorevolmente fino alla fine) aiutandolo nella sua lotta contro la malattia, lo ricordano come uomo di intelligenza pronta, di cultura, cultore delle lingue antiche e moderne. Francesco Trento, Ruggero Pan, Giovanni Lando e Edi Arsie aggiungono che era "di spirito acuto, sagace osservatore e dotato di fine ironia che gli permetteva spesso di declinare in situazioni quotidiane citazioni classiche". Tra l'altro, aggiungono, organizzò in tempi non sospetti il primo convegno storico in Italia sulla resistenza e la guerra civile nel quadro della promozione della pacificazione nazionale e del riconoscimento di verità storiche fino ad allora emarginate.

"Gli hanno riconosciuto tutti di aver operato per il bene esclusivo della comunità, non curando i suoi personali interessi - spiegano i suoi amici -. La sua ambizione fu quella di elevare il livello culturale e morale di Rossano Veneto. Ci ha detto, prima di morire, che il suo unico rammarico era non aver potuto portare a termine il lavoro di ricerca storica e artistica sul Duomo di Rossano".

Ora sarà compito dei suoi amici pubblicare, postumo, il suo lavoro.

I funerali si svolgono lunedì 8 giugno alle 16 nel duomo di Rossano: si è deciso di ritardare di qualche giorno per permettere l'arrivo di un nipote dall'Africa. Il rosario comunitario domenica 7 giugno alle 19.15.

Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA