Profughi, il presidente della Provincia
Achille Variati teme un autunno caldo

Martedì 11 Agosto 2015 di Vittorino Bernardi
Achille Variati sindaco di Vicenza e presidente della Provincia di Vicenza
SANTORSO – L’emergenza profughi nel Vicentino sta producendo un crescente malumore da parte di cittadini e sindaci, con Achille Variati da primo cittadino di Vicenza e presidente della Provincia ad alzare la voce. L’ha fatto ieri lunedì 10 agosto a Santorso in incontro organizzato dal sindaco di casa Franco Balzi alla Casa del Custode, con il Prefetto di Vicenza Eugenio Soldà e altre autorità e rappresentanze delle istituzioni. Variati ha chiesto a Soldà di intercedere direttamente con il Governo e con il ministero dell’Interno per scongiurare un autunno caldo. Non ha usato mezze parole Achille Variati, rivolgendosi al Prefetto Eugenio Soldà. “Se l’emergenza profughi prosegue su questo ritmo rischiamo di andare incontro a un autunno difficile, carico di tensioni sociali. Matteo Renzi deve smetterla di dire stupidaggini, come sindaci diciamo sì all’accoglienza perché alle emergenze non possiamo girarci dall’altra parte, ma diciamo pure un no assoluto all’avversione preconcetta. Il governo nazionale deve cambiare le regole, tutelare i cittadini garantire la sicurezza, il rispetto della Legge e le espulsioni immediate”. Entra nel merito della sua critica al governo Variati. “I semplici controlli dei profughi sono sinonimo di accoglienza, indipendentemente da chi e da cosa scappano. La maggioranza dei profughi non ha diritto di asilo, per cui i controlli dovrebbero essere fatti in Africa e, nei casi opportuni, impedire le partenze”. Affonda nella critica il presidente della Provincia. “Quando un profugo viene sorpreso a delinquere deve essere espulso, ma molti di loro sono anche disertori nel loro Paese e fuggono dalla miseria, non dalla guerra. Purtroppo facciamo credere a queste persone di essere arrivate nell’Eldorado, ma non è così l’Italia. Il problema del futuro si profila forte, perché sono persone che non hanno il nostro concetto di lavoro, non sono preparate e non essendo in grado di integrarsi rischiano di cadere nelle mani della criminalità”. I costi dello Stato per i profughi rischiano di diventare esplosivi. “I 35 euro al giorno iniziano a pesare allo Stato e sappiamo che i costi non sono solo questi: pensiamo a quelli che sostengono le Ulss e le forze dell’ordine, chiamate a vigilare su situazioni di emergenza continua. In Italia molti cittadini non hanno la corrente perché non possono pagare le bollette e così diventano inevitabili i confronti con i migranti che hanno vitto e alloggio pagato”.

Variati ha tirato le orecchie al premier Renzi. “Il Presidente del Consiglio dice sciocchezze perchè sbaglia a scavalcare i Prefetti rivolgendosi direttamente ai sindaci”. Sulla proposta del progetto Sprar che prevede l’assegnazione ai Comuni del Vicentino di un profugo ogni mille abitanti Variati ha formulato a Soldà la domanda: “se firma il protocollo che prevede un profugo ogni mille abitanti ci promette che rispetterà quanto ha sottoscritto?”.

Ultimo aggiornamento: 10:19
Potrebbe interessarti anche
caricamento