Pazienti narcotizzati e violentati
La nuova vita del pornoterapista
ai Caraibi: tra consulenze e ristoranti

Martedì 27 Ottobre 2015 di Lauredana Marsiglia
Pazienti narcotizzati e violentati La nuova vita del pornoterapista ai Caraibi: tra consulenze e ristoranti
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COLLE SANTA LUCIA - A Santo Domingo, paese scelto perché non esistono accordi di estradizione con l’Italia, Roberto Benatti, 62 anni, il falso fisioterapista condannato a 24 anni per aver stuprato, dopo averli narcotizzati, un centinaio di pazienti, si era rifatto una vita. Sentendosi sicuro nel suo nuovo e paradisiaco rifugio, si dava da fare con qualche lavoretto e qualche consulenza nel vecchio "mestiere". Era anche un assiduo frequentatore del ristorante italiano, molto rinomato, il Cappuccino. Tutto sembrava filare liscio, mentre in Italia si consumavano i suoi processi, di primo e secondo grado, per i reati di violenza sessuale, esercizio abusivo della professione e detenzione di sostanze stupefacenti con le quali addormentava le vittime per poi violentarle e fotografarle. Tutti erano stati ordinatamente schedati dal sedicente medico che operava negli studi di Colle Santa Lucia, dove scoppiò lo scandalo che lo travolse, e in quello di Gallarate, sua città di origine.



Ma domenica la sua fuga caraibica è finita: la polizia di Santo Domingo, in perfetta sintonia con i colleghi italiani, registi dell’operazione, sono riusciti a braccare Benatti nella sua abitazione e a caricarlo direttamente sull’aereo per Malpensa. Il biglietto era già stato prenotato. Come spiega il dirigente del Scip, Mario Argenio, per prenderlo c’era un’unica finestra di 48 ore, oltre alla quale non ci sarebbe stata più alcuna possibilità. Il rimpatrio è stato possibile solo perché il latitante è stato trovato con il permesso di soggiorno scaduto...







Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA