Popolare Marostica, "bocciato"
dai soci l'ex presidente Bottecchia

Venerdì 3 Aprile 2015 di Claudio Strati
Ex amministratori di Popolare Marostica: da sinistra Giuseppe Bottecchia e Lorenzo Bertacco
MAROSTICA - E' una situazione un po' imbarazzante, soprattutto per i nuovi big altoatesini, quella venutasi a creare dopo la fusione per incorporazione della Popolare Marostica in Volksbank. Nell'imminenza delle nomine dei tre rappresentanti del territorio scaligero, ovvero della ex banca, i responsi dei soci presenti nell'ultima assemblea della storia della banca, quella del 29 marzo scorso per gli ultimi provvedimenti prima della fusione tecnicamente partita il primo aprile, hanno "bocciato" il presidente Giuseppe Bottecchia, l'uomo cioè che ha gestito la trattativa con la Popolare dell'Alto Adige.



Come noto c'era stata maretta a livello di consiglio di amministrazione uscente per la "prenotazione" di quelle tre poltroncine nel Cda di Volksbank che spettano per accordi. C'era stata una mezza promessa di far decidere ai soci, poi pareva che si sarebbe scelto in consiglio, ma Bottecchia in quel caso chiese una soluzione all'unanimità. Il che non fu possibile, perché su questo tra i nove membri c'era disparità di idee. Così si è tornati all'idea originaria, sottoponendo la scelta all'ultima assemblea, peraltro poco frequentata dai soci.



E lì i risultati sono stati questi: Lorenzo Bertacco 271 voti, Giuseppe Padovan 265, Maria Giovanna Cabion 227, Amedeo Busnardo 223, Giuseppe Bottecchia 202, Carlo Vedove 108, Paolo Sartori 44 e Alessandro Luca 44. Con Bertacco, già vicesindaco della città, ora vicepresidente in pectore della banca bolzanina, e Padovan e Cabion nuovi consiglieri della stessa. Quinto classificato invece l'ex presidente Bottecchia. Risultati numericamente non molto rilevanti, figli anche di un'assemblea nella quale si è notata una forte assenza del personale, che qualcuno legge come presa di distanza dal Cda uscente.



A questo punto la patata bollente passa nelle mani dei Tiroler, che comunque sono sovrani nelle cooptazioni e che dovranno decidere in base ai rigidi parametri imposti da Bankitalia in termini di competenza, titoli, indipendenza e assenza di conflitti d'interesse. I tre in arrivo dalla ex banca avranno uno il ruolo di vicepresidente, un altro di componente del comitato crediti (che vaglia e delibera su una fascia di affidamenti) e il terzo nel comitato dei consiglieri indipendenti (chiamati ad esempio a dire la loro su decisioni riguardanti i soci consiglieri).



Dopo Pasqua la prima assemblea di Volksbank deciderà. Di certo a Bolzano si aspettavano magari dei consensi più ampi, anche per sottolineare la rappresentatività dei consiglieri indicati: i 271 voti avuti da Bertacco sono lontani anni luce dai 1900 avuti da Bottecchia nell'assemblea di insediamento.



Vedremo cosa decideranno i vertici bolzanini. Intanto altre caselle si stanno riempiendo, anche queste comunque sub judice. Indicati dall'ex Cda per la Fondazione che resterà a Marostica ad amministrare i 300 mila euro annui destinati all'impegno sociale nell'area storica dell'istituto di credito, come rappresentanti del territorio, l'ex giornalista Giandomenico Cortese, l'ex assessora Mariangela Cuman e Roberto Xausa, architetto impegnato in ambito promozione della cittadina. Più i due ex consiglieri Alessandro Luca e Paolo Sartori. Con loro (se confernati) ci saranno il dirigente bolzanino Galli Zugaro, divenuto intanto, dopo la buonuscita all'ex direttore generale Gallimberti, il nuovo "capo" del polo veneto, e un settimo consigliere di nomina altoatesina. A livello di management, nel "polo veneto" opereranno varie aree: l'ex vicedirettore Giuseppe Viero va a dirigere quella marosticense, l'ex direttore commerciale Aldo Marcon quella di Vicenza, Fausto Campagnolo quella di Padova e Venezia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA