I Panevin fanno l'aria malsana: polveri sottili 5 volte oltre i limiti

Lunedì 7 Gennaio 2019 di Alvise Sperandio
I Panevin fanno l'aria malsana: polveri sottili 5 volte oltre i limiti
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MESTRE - Le polveri sottili sopra i 200 microgrammi per metro cubo d'aria, quelle sottilissime addirittura oltre i 300, quando il limite è rispettivamente di 50 e 25. I Panevin dell'Epifania spingono alle stelle lo smog e ad alzarsi sono anche le preoccupazioni e le polemiche. Ieri, quando era stato previsto vento forte e invece per tutta la giornata non si è mossa una foglia, in diverse zone della città e dell'entroterra si è avvertito distintamente l'odore acre del fumo. Più di qualcuno ha cercato notizie ai centralini dei Vigili del fuoco (almeno una ventina di telefonate nella sola mattinata) e delle forze dell'ordine, e decine di chiamate sono giunte anche in redazione. 
«NON SI RESPIRA» «Non si respira, bisogna stare chiusi in casa con le finestre sigillate», una delle denunce arrivata da Cannaregio, segno che anche se il centro storico non è stato interessato dai roghi, l'effetto di quelli organizzati dovunque in terraferma e nei comuni limitrofi si è fatto sentire anche tra chi risiede nella città d'acqua. I dati dicono tutto sull'onda lunga dello smog. Alla centralina Arpav del parco Bissuola, di riferimento per l'intero contesto urbano, alle 20 dell'altro ieri il Pm10 era a 73 microgrammi per metro cubo d'aria, alle 2 di notte era salito a 162 e ieri alle 10 è arrivato niente meno che a 227, prima di scendere a 178 alle 14. Stesso andamento anche nelle altre stazioni di rilevamento. In via Tagliamento alla Gazzera, dai 95 dell'ora di cena di sabato si è passati a 178 a mezzanotte e 192 nella mattinata di ieri. Mentre in via Beccaria, a Marghera, i 138 delle 22 dell'altro ieri sono diventati 195 alle 10 e addirittura 222 ieri prima di pranzo. Valori rimasti alti anche in serata: alle ore 20 i microgrammi di Pm10 erano 133 alla Bissuola, 155 in via Tagliamento e 153 in via Beccaria.
Come si diceva, non è andata meglio in centro storico e prova ne è che la centralina di Rio Novo ieri alle 10 ha registrato una massima di 224, che ha fatto seguito agli 83 di sabato sera e 117 della notte. Malissimo, dal canto loro, le PM2,5, le polveri sottilissime che in quanto tali sono ancora più capaci di addensarsi nel sistema respiratorio e non sono certo un balsamo per la salute. Queste vengono rilevate nelle stazioni di Portogruaro, San Donà e Malcontenta e hanno segnato livelli record a riprova dell'impatto dei brusa ea vecia accesi in tutta la provincia. Il crescendo registrato a Portogruaro, che registra gli aggiornamenti ogni due ore, è stato spaventoso considerando, per l'appunto, che il limite è di 25 microgrammi per metro cubo: 61 alle 18 di sabato, 73 alle 20, 144 alle 22, 246 a mezzanotte, 308 alle 2 e il picco di 311 alle 4, prima di un calo nelle ore successive e un'ulteriore impennata fino a 181 ieri alle 10. Il Comune di Venezia e tutte le altre amministrazioni locali, pur al corrente dei livelli delle polveri, hanno deciso di non sospendere i roghi che si sono tenuti ieri sul far della sera. Solo Mirano l'aveva cancellato ancora alla vigilia, temendo le conseguenze del vento annunciato forte e che invece non ma mai soffiato.

ANCORA PROTESTE Così, con i falò propiziatori che bruciavano dovunque, lo smog alle stelle ha rinfocolato le proteste, dei cittadini che si sono attaccati al telefono per esprimere il proprio disappunto o ricevere consigli sul da farsi, e dei gruppi organizzati come l'Assemblea permanente contro il rischio chimico di Marghera. «Tutto come previsto, il limite di legge è stato superato di cinque volte. Un vero attacco alla salute pubblica che costringerà la gente a respirare per giorni interi sostanze cancerogene frutto della combustione incompleta di biomasse vegetali», ha detto il portavoce Roberto Trevisan puntando il dito contro il Comune e la Regione: Tutto questo si poteva evitare se avessero stabilito delle norme severe, tipo restrizioni sul numero dei falò e controlli sui materiali bruciati. La salvaguardia delle tradizioni non può avvenire a discapito della salute pubblica. «Venezia è una delle città più inquinate d'Italia ha concluso - e questo dovrebbe portare i nostri amministratori a una revisione del Piano di risanamento dell'aria metropolitana che si rivela inadeguato a sostenere l'emergenza sanitaria attuale essendo privo di misure strutturali di disinquinamento dell'aria». Anche quest'anno, bisognerà aspettare che sia il meteo a ripulire l'atmosfera, mentre oggi, in concomitanza con la ripresa delle misure di limitazione del traffico, Arpav validerà il terzo giorno consecutivo di superamento dei parametri: ancora un altro e scatterà l'allerta arancione.
 
Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 15:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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