MARANO VICENTINO - «Gli educatori diano informazioni corrette». Duro botta e risposta tra il parroco di Marano Vicentino don Claudio Rugolotto e Mattia Stella, presidente dell'Arcigay di Vicenza.
Al centro della polemica le dichiarazioni del sacerdote che, in un incontro pubblico sull'identità di genere tenutosi nel suo comune, avrebbe detto che «la scienza non ha ancora stabilito se l'omosessualità sia o meno una malattia». Il condizionale è d'obbligo perché, a distanza di qualche giorno, il religioso smorza e toni e puntualizza: «Certe espressioni vengono fraintese. Partendo dal presupposto che ogni persona va amata e rispettata, dico che la legge sulla materia non è chiara e le persone sono tenute a informarsi. Non capisco questi processi psicologici che interpretano con violenza le parole degli altri».
Stella condanna le parole del prete. «Chi ricopre il ruolo di educatore è chiamato a fornire informazioni corrette e in linea con quanto riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. Negare l'evidenza crea un clima d'odio fondato su preconcetti o ideologia». Chiaro il riferimento a quanto affermato dall'Organizzazione mondiale della sanità, la quale nel 1990 ha sottolineato che l'omosessualità non rientra tra i disturbi mentali. «Non essendo una malattia - conclude Stella - non può essere curata, mentre per l'omofobia esistono rimedi certi».
Ultimo aggiornamento: 10:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA Al centro della polemica le dichiarazioni del sacerdote che, in un incontro pubblico sull'identità di genere tenutosi nel suo comune, avrebbe detto che «la scienza non ha ancora stabilito se l'omosessualità sia o meno una malattia». Il condizionale è d'obbligo perché, a distanza di qualche giorno, il religioso smorza e toni e puntualizza: «Certe espressioni vengono fraintese. Partendo dal presupposto che ogni persona va amata e rispettata, dico che la legge sulla materia non è chiara e le persone sono tenute a informarsi. Non capisco questi processi psicologici che interpretano con violenza le parole degli altri».
Stella condanna le parole del prete. «Chi ricopre il ruolo di educatore è chiamato a fornire informazioni corrette e in linea con quanto riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. Negare l'evidenza crea un clima d'odio fondato su preconcetti o ideologia». Chiaro il riferimento a quanto affermato dall'Organizzazione mondiale della sanità, la quale nel 1990 ha sottolineato che l'omosessualità non rientra tra i disturbi mentali. «Non essendo una malattia - conclude Stella - non può essere curata, mentre per l'omofobia esistono rimedi certi».
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